Nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo Centro nazionale di ricerca dedicato al monitoraggio, alla conservazione, al ripristino e alla valorizzazione della biodiversità italiana, promosso e coordinato dal CNR, un gruppo di ricerca multidisciplinare è al lavoro per allestire siti di afforestazione sperimentale in diverse città italiane: si parte dalla Città Metropolitana di Milano, e in particolare dai comuni di Abbiategrasso, Albairate e Corbetta, che sono pronti a ospitare 7.728 nuovi alberi.
Il team di ricercatori – botanici, forestali, architetti del paesaggio, esperti di progettazione urbana e di telerilevamento – è coordinato da Maria Chiara Pastore del Politecnico di Milano e Massimo Labra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, entrambi referenti dello Spoke 5 di NBFC dedicato allo studio della biodiversità urbana, in collaborazione con ERSAF Lombardia e con il progetto “ForestaMI”.
L’obiettivo è quello di indirizzare i futuri programmi di rimboschimento in Italia, in un periodo caratterizzato da eventi climatici estremi che hanno messo a dura prova la salute del verde urbano, dei boschi e delle foreste. Solo a Milano, nei mesi di luglio e agosto, le piogge violente e i nubifragi che si sono riversati sulla città hanno abbattuto o compromesso oltre 5 mila alberi, provocando danni per milioni di euro.
L’iniziativa, inoltre, si propone di ripristinare e rafforzare la biodiversità nelle città con interventi volti a incoraggiare la presenza di quegli animali e di quelle piante utili alla regolazione degli ecosistemi. L’accrescimento del “capitale naturale” delle aree metropolitane è fondamentale per favorire l’integrazione tra la vita umana e la natura, e per mitigare gli stress imposti quotidianamente dal paesaggio urbano contemporaneo.
I nuovi impianti sperimentali che interesseranno ora Milano – e poi Roma, Firenze e Campobasso – saranno allestiti, secondo diversi schemi di piantagione sulla base della densità e del rapporto alberi/arbusti, e anche mettendo a dimora le diverse specie in base della resistenza ai fattori climatici.
Inoltre, saranno attivate due sperimentazioni parallele: una sulla biodiversità animale (impollinatori e piccoli mammiferi) e una propedeutica al fitorisanamento. A queste si affiancherà un’analisi delle aree afforestate negli ultimi cinquant’anni mediante programmi di rimboschimento.
ll monitoraggio delle attività di ricerca sarà effettuato per almeno tre anni, attraverso l’implementazione di una serie innovativa di indicatori (di biodiversità e paesaggio) e con l’utilizzo di droni dotati di sensori multipli.