Nefertari non lascerà più il Museo Egizio di Torino

tomba di nefertari

La tomba di Nefertari, scoperta da Schiaparelli nel 1904, è considerata come “una delle più affascinanti mai scoperte in Egitto”

“Una pietra miliare dei festeggiamenti per il nostro bicentenario”. È stato inaugurato con queste parole di Christian Greco, direttore dell’Egizio di Torino, il nuovo spazio espositivo dedicato al corredo funerario della regina Nefertari.

I reperti rinvenuti nella Tomba di Nefertari sono rientrati dopo un tour internazionale di otto anni, con una tappa all’Ermitage di San Pietroburgo che ha raccolto due milioni e mezzo di visitatori e “ora – ha sottolineato Greco – non viaggeranno più”.

Tarek Sayed Tawfik, docente di archeologia all’università del Cairo e presidente dell’associazione internazionale degli egittologi, ha parlato della tomba di Nefertari come di “una delle più affascinanti mai scoperte in Egitto”. “Naturalmente – ha spiegato – l’esistenza di questa figura era nota agli studiosi, ma è stato grazie al lavoro di Schiaparelli, che la scoprì nel 1904, che è stato possibile darle un’identità precisa: “oggi – ha detto Tawfik – noi abbiamo una donna di grande bellezza e di grande stile”.

Nefertari, chiamata anche Nefertari Meritmut, nacque a Akhmim nel, 1295 a.C. e morì ad Abu Simbel nel febbraio 1255 a.C. Fu “grande sposa reale” di Ramses II detto il Grande, faraone della XIX dinastia ed è  una delle regine meglio conosciute della storia egizia, nonché una delle più potenti, con un’influenza comparabile a quella di Ahmose Nefertari, Hatshepsut, Tiy, Nefertiti e Cleopatra VII, pur non avendo regnato in modo autonomo. È anche nota l’istruzione eccezionale che le fu impartita: era in grado sia di leggere sia di scrivere, abilità piuttosto rara per l’epoca. Mise le sue conoscenze a servizio della diplomazia, mantenendo una corrispondenza con gli altri sovrani del suo tempo.

La sua raffinatissima tomba, classificata come QV66, è tra le più grandi e spettacolari della Valle delle Regine, inoltre Ramses fece costruire un tempio per lei nel complesso monumentale di Abu Simbel, il cosiddetto “Tempio minore”. Il suo nome significa Bella Compagna, Amata da Mut.

Restano da studiare alcuni reperti e per gli archeologi ci sono ancora molte domande senza risposta. Una situazione che sta stimola la curiosità di molte persone che stanno visitando il nuovo allestimento e il museo Egizio.

S.M.R.

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