Gli antichi Statuti e le Matricole del Nobile Collegio della Mercanzia di Perugia sono ora consultabili online. Sono tre grandi e preziosi volumi in pergamena, finemente miniati, rilegati in pelle, datati 1323, 1356 e 1599, che definiscono la corporazione di Mercanti di Perugia: contengono gli ordinamenti e le iscrizioni, suddivise per rioni, di coloro che ne entrarono a far parte nel corso dei secoli.
Sono stati digitalizzati dall’Archivio di Stato di Perugia, nei cui locali sono da tempo depositati. Un progetto realizzato in occasione del 700º anniversario dello Statuto del 1323, il più antico tra quelli che ci sono giunti, pur se la corporazione esisteva già da almeno un secolo. Un lavoro che proseguirà con il restauro dei volumi. La ricorrenza sarà segnata anche da un importante convegno di studi alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, con autorevoli storici e storici del diritto, il 24 novembre, dalle ore 16.
A presentare l’intervento di digitalizzazione, nel Salone della Biblioteca “G. Cecchini” dell’Archivio di Stato perugino, al numeroso pubblico e ai rappresentati delle autorità civili e militari, sono stati la Direttrice dell’Archivio, Cinzia Rutili, e il Rettore del Collegio, Giuseppe Severini. Sono intervenuti anche Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia; Giovanna Giubbini, Soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e del Lazio; Mirko Santanicchia, dell’Università degli Studi di Perugia; Attilio Bartoli Langeli, già dell’Università degli Studi di Padova.
Il fulcro della Perugia medievale e moderna. Questi documenti, conservati nei secoli gelosamente e con grandissima cura, sono un tassello fondamentale per la storia della città. L’antica istituzione, fino a tutto il secolo XVIII, ebbe una primissima importanza nel governo di Perugia. Nacque come corporazione degli antichi mercanti, che con la loro avventurosa intraprendenza fecero rinascere Perugia rendendola ricca dei suoi principali monumenti medievali, e nel tempo si trasformò nella sede più rappresentativa della dirigenza della città.
Gli antichi Statuti e le Matricole, riportati ora in immagini digitali ad alta definizione, possono essere consultati da remoto cliccando direttamente in un’apposita sezione del sito dell’Archivio di Stato di Perugia.
I contributi delle Istituzioni. Un progetto che consente una fruizione diretta e agile preservando la conservazione degli originali. “Questo intervento si inserisce nel programma di digitalizzazione del cospicuo patrimonio documentario conservato presso l’Archivio di Stato di Perugia – ha spiegato la Direttrice, Cinzia Rutili – Va ad arricchire, a distanza di anni, la pubblicazione di importanti serie archivistiche del fondo del Comune di Perugia (Statuti e Catasti dei secc. XIV-XVIII) e dei fondi diplomatici delle Corporazioni religiose soppresse perugine”. Per il rettore Giuseppe Severini, “questo intervento statale di preziosa valorizzazione digitale e salvaguardia materiale di un frammento così importante del patrimonio culturale mette a disposizione di chiunque l’accesso immediato alla conoscenza completa di documenti fondamentali per la storia della nostra città, come denota il ruolo centrale che per diversi secoli ebbe la Mercanzia nell’economia e nelle nostre istituzioni civiche”. Nel portare i saluti del sindaco Romizi e della presidente Tesei, l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano ha parlato di iniziativa importante di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio della città. In particolare, riferendosi al Collegio della Mercanzia, l’assessore ha rivolto un saluto ed un ringraziamento al suo rettore Severini, “custode di una grande storia che oggi celebriamo. Una storia che è di Perugia e della Mercanzia, istituzione che per tanto tempo ha avuto il primato in città”.
Il lavoro dietro le quinte. Il lavoro di restauro è stato effettuato dalla dottoressa Anna Rita Formoso, restauratrice di Ales, la società in house del Ministero della cultura, mentre la digitalizzazione è stata eseguita dai fotografi perugini Sandro Bellu e Mario D’Arrigo; la descrizione archivistica è stata curata dalla dottoressa Chiara Scionti, che ha anche provveduto all’inserimento dei risultati nel sistema informativo dell’Archivio di Stato di Perugia.
Cosa contengono. Le matricole recano i nomi degli iscritti al Collegio e gli statuti dettano il ius mercatorum: disciplinano i requisiti di ammissione e all’esercizio della mercatura, individuale o societaria, la concorrenza sleale, la mediazione, i pesi e le misure, le modalità di esposizione e vendita delle merci, le conseguenze del fallimento, la certificazione di scritture, il lavoro dei garzoni, la giurisdizione commerciale. La matricola più recente, del 1599, è tuttora in uso per registrare i nominativi dei nuovi iscritti.
L’Arte della Mercanzia. L’Arte dei Mercanti era del resto la prima, per importanza e precedenza, tra le corporazioni e raccoglieva i mercatores, cioè i mercanti, organizzandoli autonomamente, dando loro regole e garanzie e rappresentandoli negli organi del libero Comune. La sua esistenza è documentata già nel 1218, e alla sua storia si collega la nascita stessa del Comune medioevale. Già nel 1279, per gli statuti comunali, aveva una condizione di preminenza perché era la maggiore e la più significativa delle corporazioni.
La Mercanzia, con sede dal 1390 a fianco dell’ingresso del Palazzo dei Priori, era presieduta da quattro consoli. Le spettava il Primo dei dieci Priori, il Prior Priorum, e di un altro, il “Coda”: così, insieme al Cambio che ne nominava uno, controllava in pratica il Decemvirato perché i restanti sette erano nominati a stretta rotazione tra le rimanenti quarantadue corporazioni.
Grande era la presenza della Mercanzia nella stessa vita pubblica del Comune: oltre a designare i primi due Priori, raccoglieva il giuramento dei più alti ufficiali, forniva il magistrato delle prede nelle rappresaglie, moderava i prelievi di tributi, garantiva per il capitano e gli altri ufficiali forestieri, stabiliva il saggio ufficiale della moneta.
La Mercanzia ha, dunque, avuto un’importanza di prim’ordine nella storia medioevale e moderna di Perugia.