Sul nulla o dell’amore che ancora provo per te
Sergio Baldassini, Benedetta Galli
9 aprile – 18 giugno 2017
opening 9 aprile, ore 17:00
ADD-art gallery, Spoleto
Domenica 9 aprile alle ore 17 si inaugura presso la galleria ADD-art di Spoleto l’installazione site specific “Sul nulla o Dell’amore che ancora provo per te” degli artisti Sergio Baldassini e Benedetta Galli. Il lavoro è frutto di una serie di discussioni tra i due artisti circa l’arte e il suo stato, gli incontri aperti al pubblico si sono tenuti presso il centro per l’arte contemporanea Trebisonda di Perugia (che partecipa al progetto della mostra).
Partendo da pratiche artistiche diverse, le ricerche di Sergio Baldassini e Benedetta Galli si incontrano in quest’installazione per ragionare sull’origine del loro fare arte e le implicazioni che ne conseguono. Il nulla diventa la meta ambita per entrambi gli artisti.
Ma se in Benedetta Galli la ricerca delle origini la porta ad appropriarsi di forme e vissuti, quasi un ritorno al primitivo e al rupestre; Sergio Baldassini continua il suo lavoro di “epurazione”, esponendo ciò che gli impedisce di fare tutto, per avere poi una possibilità di fare arte nella sua interezza, riguardo l’installazione dice: ” […] Questa mostra sta un po’ nel mezzo, si può guardare verso il punto di partenza o verso la fine, ammesso che ce ne sia una. C’è un po’ di dove stiamo andando e c’è un po’ di dove veniamo. In modi diversi stiamo cercando di disfarci di qualcosa, però per entrambi si tratta di cose, di pratiche, di concetti che abbiamo appreso e si sono sedimentati […]”.
Sergio Baldassini Nato nel 1979 a Roma dove tuttora vive e lavora. Lavora con la performance e l’installazione preferendo il tema del rifiuto, molto spesso in riferimento al sistema e al sistema dell’arte. Dal 2010 porta avanti il suo ultimo lavoro di ricerca e denuncia, I want you project indagando con azioni concrete e appuntamenti virtuali tematiche sociali molto forti e di grande attualità.
Benedetta Galli è nata a Perugia nel 1976 dove vive e lavora. Tante fotografie dissolvono l’immagine iniziale, le gocce come il Dna delle cellule, compongono una persona e dall’“autoritratto” passa ai “ritratti”, dai numeri ai nomi e alle lettere, che chiariscono il soggetto e la sua storia.
I suoi ultimi lavori si presentano come una superficie ordinata di piccole gocce di colla trasparente, ogni goccia contiene una lettera tratta da ritagli di comunicati stampa di mostre, testi critici e note curatoriali.
Orari: lunedì-venerdì, ore 16.30-19.30, sabato e domenica su appuntamento