Le tre collezioni mondiali di specie di olivo di Follonica, Enna e Lugnano in Teverina da oggi sono unite da un Protocollo di Intesa firmato a Roma in occasione dell’evento “Olea Mundi”
Toscana, Umbria e Sicilia sono accomunate dalla presenza di tre collezioni mondiali di olivi, che rappresentano un’eccellenza dal punto di vista scientifico, ma non solo: il profondo legame che unisce l’antico e longevo albero alla storia dell’uomo lo ha reso un bene che va molto oltre il suo valore intrinseco, ma che riveste anche il ruolo di imprescindibile protagonista dal punto di vista antropologico, economico, culturale per tutte le popolazioni del Mediterraneo e di quella italica in particolare.
Il percorso che ha portato al Protocollo di Intesa, firmato dai rappresentanti delle tre collezioni e dai Sindaci di Enna Maurizio Antonello Dipietro, e di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti, presso lo Spazio Europa di Roma lo scorso 19 gennaio, parte negli anni ’90 a Follonica, in provincia di Grosseto. E’ infatti nel centro toscano che il prof. Fontanazza ha iniziato la collezione del CNR – ISAFoM che conta ora 1192 esemplari, ed è da questa prima esperienza che, nel 2004, nasce la collezione di Pergusa, in provincia di Enna, che conta circa 400 esemplari con un focus sulle cultivar tipiche della Sicilia, per poi arrivare, nel 2014, alla collezione di Lugnano in Teverina, anch’essa con circa 400 esemplari, con un focus sulle cultivar umbre.
In occasione dell’appuntamento di Olea Mundi, pensato e organizzato dall’europarlamentare umbra Francesca Peppucci al Palazzo dei Campanari di Roma, Ufficio del Parlamento Europeo in Italia e Sede della Rappresentanza della Commissione Europea – Spazio Europa, si è tenuto il convegno “Dalla conservazione allo sviluppo” composto da due panel: “Gli aspetti scientifici ed il valore della conservazione della biodiversità. Come la ricerca conduce ad un nuovo modello di sviluppo” e “Una nuova prospettiva per l’Olio di qualità. Cosa può fare la politica e cosa l’impresa”.
Hanno partecipato ai panel: Marina Bufacchi – Dirigente Tecnologo CNR Perugia – Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo, Luciana Baldoni – Dirigente di Ricerca CNR Perugia- Istituto di Bioscienze e BioRisorse, Mauro Gramaccia – Responsabile Biodiversità – Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, Antonio Aveni e Andrea Scoto – Responsabile del Campo di Germoplasma dell’olivo di Zagaria e Esperto della collezione Olea Mundi – Enna, Alessandro Dimiziani – Vice Sindaco di Lugnano in Teverina, Maurizio Antonello Dipietro – Sindaco di Enna, Carmela Madonia – Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Enna, Giorgio Matteucci – Direttore Istituto per la Bioeconomia CNR – Follonica.
Nell’ambito dei due incontri si è inteso sottolineare l’importanza delle collezioni dal punto di vista scientifico, sia per la corretta catalogazione degli esemplari, sia per la loro sopravvivenza per le specie più a rischio a causa delle malattie e delle sempre più importanti emergenze climatiche. Ma l’importanza di tali collezioni è rivestita anche dal loro enorme valore dal punto di vista culturale e dal loro profondo legame con il territorio che le ospita; tali realtà, infatti, possono essere importanti opportunità di crescita culturale per gli studenti, degli istituti agrari e non solo, e occasione di promozione turistica per un mercato che cerca, sempre di più, esperienze a contatto con la natura e l’enogastronomia.
Il Protocollo firmato in questa occasione, ci si augura non sia limitato alla comunità scientifica e alle sue applicazioni in agricoltura, ma che riesca ad espandersi anche in altri ambiti allo scopo di mettere in rete interi territori.
Benedetta Tintillini