Presso l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni l’equipe della struttura complessa interaziendale di Chirurgia Urologica Minivasiva, diretta dal professor Ettore Mearini, ha eseguito su una paziente di 68 anni un complesso intervento mini-invasivo mediante tecnica robotica per l’asportazione di un voluminoso tumore del rene sinistro unito (secondo caso nella letteratura mondiale) a metastasi del pancreas con preservazione della milza. Una novità assoluta nel panorama mondiale che apre nuove frontiere della chirurgia oncologica.
Infatti, la preservazione della milza, importante organo nell’equilibrio del sistema immunitario, risulta strategica e fondamentale per la risposta del paziente all’immunoterapia adiuvante che può essere eseguita nei tumori renali avanzati dopo l’intervento chirurgico.
L’intervento realizzato a Terni è il primo caso riportato al mondo di preservazione della milza, mediante tecnica robotica, nell’ambito del trattamento contemporaneo di un tumore del rene e di enucleazione di una sua metastasi pancreatica. È descritto un solo caso simile praticato quest’anno negli Stati Uniti, presso la Mayo Clinic di Phoenix, dove, tuttavia, si è optato per la demolizione della coda del pancreas e la contemporanea rimozione della milza, come normalmente avviene in chirurgia laparoscopica ed open.
“Il vero vantaggio dell’applicazione della chirurgia robotica – spiega il professor Ettore Mearini – è rappresentato dalla possibilità di conservare strutture vitali non interessate dalla malattia, grazie alla microdissezione ed alla precisione dei movimenti, come in questo caso i vasi venosi ed arteriosi che vanno alla milza, che si trovavano a stretto contatto con la lesione tumorale. Con l’utilizzo del robot oltre ad evitare l’enorme trauma addominale alla donna, è stato possibile identificare e chiudere tutti i vasi anomali che tale metastasi presentava e quindi, grazie alla visione tridimensionale, si è potuto procedere alla enucleazione della massa, proprio come siamo abituati a fare con i tumori primitivi del rene”.
Nel caso specifico di Terni la neoformazione pancreatica risultava compresa in uno spazio molto complesso dal punto di vista chirurgico, trovandosi antistante all’aorta addominale e contigua all’ilo splenico (della milza). L’intervento ha comportato la metastasectomia preservando per la prima volta la milza e la successiva (non semplice, data la voluminosità della massa renale) nefrectomia radicale. La paziente è stata dimessa il 10 ottobre, dopo 7 giorni dall’intervento, con un perfetto equilibrio dei parametri vitali.
Il video esplicativo che documenta il caso trattato è stato già proposto per la presentazione al prossimo congresso annuale europeo di urologia (EAU European Association of Urology) che si terrà a Londra a marzo 2017.