Dimostrata la fattibilità tecnologica della costruzione di un osservatorio spaziale per le onde gravitazionali
Inaspettata Lisa! La sonda dell’Esa realizzata dall’Asi, Infn e Università di Trento, ha ottenuto risultati al di là delle aspettative.
Il prototipo di quella che sarà la missione e-LISA ha infatti dimostrato la fattibilità tecnologica della costruzione di un osservatorio spaziale per le onde gravitazionali. L’obiettivo della sonda è stato raggiunto con una precisione cinque volte maggiore di quella richiesta in fase di progetto, come dimostrato in un articolo pubblicato da Physical Review Letters.
“Bisognava dimostrare che è possibile avere un satellite che vola attorno a una massa disturbandola sufficientemente poco da non rendere impossibile l’osservazione delle onde gravitazionali”, ha spiegato Marco Pallavicini, presidente della Commissione scientifica sulle astroparticelle dell’Infn.
E quindi è ora di pensare al futuro per una missione che ha avuto un percorso difficile, ma che ha dimostrato di meritare non solo di essere realizzata, bensì anche di poter essere anticipata di qualche anno. “Sulla base di questi eccezionali risultati l’Italia sta spingendo fortemente per anticipare di 6 anni, al 2018, la missione e-LISA, inizialmente programmata per il 2024”, ha aggiunto Barbara Negri, responsabile dell’Unità osservazione dell’universo dell’Agenzia spaziale italiana.