L’onda evolutiva che sta attraversando il mercato della comunicazione globale e le migliori idee per cavalcarla sono state al centro dell Evolutionary Wave, l’evento sulla Sharing Economy organizzato a Palermo da Mosaicoon e Phd Italia con il supporto di Microsoft e Banzai Media.
Tema dell’incontro: la sharing economy, intesa come nuova forma di intelligenza collettiva che sta reinterpretando i modelli di consumo.
Tra gli ospiti Jay Elliot, ex vice presidente di Apple sotto la presidenza di Steve Jobs e autore della biografia “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro” che ha descritto i punti di forza della visione lungimirante del compianto Guru della Apple.
“Steve Jobs – ha spiegato – era lui stesso un consumatore, usava i suoi prodotti e voleva dei prototipi da usare subito. Trovò persone entusiaste quanto lui che ne condividevano l’essenza, la visione e l’intuizione di dove si stesse dirigendo l’era dei computer”.
Elliot ha poi osservato come sia importante avere figure di riferimento nell’elaborazione dei propri progetti, (l’eroe di Jobs, per esempio, era Camillo Olivetti).
“Questi eroi non vanno emulati – ha continuato il manager – ma bisogna capire quale parte della loro opera entri in risonanza con quello che abbiamo noi. Quindi capire cosa stimolano, e non semplicemente emularli”.
Man mano che il mondo diviene più complesso, ha concluso Elliot, le barriere sono anche più facili da abbattere. L’importante è che non si abbia mai la paura di avere un effetto dirompente sull’esistenza delle persone e scardinare in qualche modo il sistema attuale.