Penso Positivo by Tommaso APS è l’associazione costituita da papà Sandro e mamma Catia dopo la scomparsa del loro Tommy
Tommaso era un ragazzino bello e vivace che, da un giorno all’altro, per un banale incidente al mare, vede la sua vita stravolta fino a lottare per la sua sopravvivenza. Da quel giorno è un susseguirsi di battaglie, per lui e per la sua famiglia, tra reparti di rianimazione e riabilitazione, per riconquistare una sorta di normalità.
Tommaso lotta ogni giorno, racconta papà Sandro nelle pagine del libro “Voglio essere felice”, per riconquistare piano piano, e con tanto dolore, la capacità di deglutire, parlare, tornare a studiare, in una parola: vivere.
Chi viene investito, direttamente o indirettamente, da un evento come questo, spesso viene colto da rabbia, senso di ingiustizia, impotenza: sentimenti che non travolgono Tommaso e i suoi cari che, invece, lo vedranno, caparbio, risalire la china piano piano fino a subire l’ennesima ingiustizia: la sua scomparsa improvvisa dopo sette anni intensissimi di dolore e immenso amore.
Da questa esperienza, per molti devastante, totalmente innaturale e ingiusta, come quella di sopravvivere alla morte di un figlio, è spuntato un nuovo germoglio: l’associazione nata in nome di Tommaso che ha fatto tesoro delle tante difficoltà pratiche che lui e la sua famiglia si sono trovati ad affrontare; difficoltà che, silenziosamente, tutte le persone fragili si trovano a fronteggiare giorno per giorno, tra le complicazioni di una burocrazia inutile e, a volte, incomprensibile, e le carenze di uno stato che del welfare ha fatto la sua bandiera.
Studiare, avere le stesse possibilità delle persone cosiddette “normali”, essere assistiti nei propri bisogni, dovrebbero essere prerogative di uno Stato civile, e lo sono sulla carta, ma la musica cambia nella realtà dei fatti; per non parlare dell’atteggiamento insensibile e ignorante di alcune persone (per fortuna sempre in numero minore) che hanno trattato Tommaso come un problema fino a farlo piangere e sentire “un ingombro”.
Tutti questi problemi incontrati da Tommaso sono diventate opportunità: l’associazione infatti nasce proprio con lo scopo di essere di aiuto ai giovani diversamente abili che hanno difficoltà nello studio a scuola e a casa, sostenendo progetti di inclusione sociale e di cambiamento culturale per offrire loro pari opportunità a scuola e al lavoro.
Non passi, però, il messaggio che l’esperienza di Tommaso sia stata un’esperienza di dolore: lui per primo, raccontano le tante testimonianze contenute nel volume, era gioioso, ironico, felice comunque, anche nella sua condizione, di avere una splendida famiglia, di godere della sua amata musica e di gioire della vista del mare, anche se visto da una finestra di ospedale. Questo è il messaggio che tutti dobbiamo raccogliere: la capacità di aggiungere vita ai giorni, di gioire di ogni piccolo grande dono che ogni giorno ci offre, e di lasciare un’impronta forte e dolce del nostro passaggio, nel segno dell’amore.
Benedetta Tintillini