FOCSIV Erbil vicino alla popolazione del Kurdistan in fuga
“Prima che Mosul sia completamente liberata dalle truppe irachene ci vorranno ancora diversi giorni. Sarà molto dura per la popolazione rimasta intrappolata nella zona centrale della città, i militari iracheni dovranno avanzare casa dopo casa, strada dopo strada, non sarà facile far cadere la resistenza ISIS che qui è asserragliata. Alcuni sono riusciti a scappare verso i due campi organizzati dall’UNHCR a sud-est di Mosul, dove al momento sono ospitate circa 10000 persone. Molti rimangono in periferia nelle loro case che non hanno subito danni, l’unica preoccupazione per loro è trovare i viveri ed i generi di prima necessità”.
Così ha raccontato Mustafa Jabbar, coordinatore di FOCSIV Kurdistan da Erbil-. “La situazione umanitaria- ha detto ancora – è sicuramente complessa, così come la condizione sociale. Dobbiamo ricostruire non solo materialmente, ma soprattutto dobbiamo pensare che per 25 mesi queste persone hanno subito un condizionamento ideologico estremo applicato con il terrore. Sono le nuove generazioni a cui va posta l’attenzione, va ricostruita la normalità con l’educazione, la formazione grazie alle quali si possono recuperare le tradizioni e la nostra cultura millenaria di accoglienza e tolleranza.”
FOCSIV da due anni è a fianco agli sfollati nei campi di Erbil, nel villaggio di Dibaga ed a Kirkuk in Kurdistan. Il lavoro dei volontari italiani e locali è stato rivolto, dopo aver provveduto alle prime necessità nell’emergenza, ai minori preoccupandosi di allestire un asilo per i più piccoli, in modo che le madri potessero lavorare o frequentare dei corsi di cucito, avviare attività sportive per i più grandi in modo da essere occupati anche nel dopo scuola e di poter avere una vita il più possibile adatta a dei bambini e degli adolescenti e, infine, organizzare corsi di formazione e di lingua inglese e curda. Ci si occupa, soprattutto, dei più vulnerabili delle donne con neonati, alle quali spesso, a causa della mancanza del latte materno provocato dalla paura e dallo stress, viene fornito latte in polvere; un’attenzione particolare viene rivolta ai disabili, con cure specifiche e medicinali. A questo si aggiunge la distribuzione di cibo, suppellettili e indumenti, soprattutto quelli invernali, l’inverno in questa area è molto rigido e lungo.
La campagna “Humanity. Esseri umani con gli esseri umani.” per il Medio Oriente si fa portatrice del messaggio di pace per la Siria lanciato da Papa Francesco a luglio 2016 in occasione della campagna di Caritas Internationalis “Syria: Peace is possible” e si unisce agli sforzi già presenti nell’area mediorientale per promuovere attivamente la risoluzione del conflitto armato, per instaurare un dialogo inclusivo e basato sul rispetto della dignità umana e per sostenere i paesi e le persone colpite dal dramma della guerra, in particolare gli sfollati, i rifugiati, le minoranze e le comunità ospitanti dei paesi limitrofi. 6 Soci insieme a FOCSIV – Associazione Francesco Realmonte, Celim Milano, ENGIM Internazionale, Fondazione Internazionale Buon Pastore, FMSI – Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale, Associazione Punto Missione – in un consorzio che supporta migliaia di persone in fuga dalla guerra siriana e irachena in terra curda, libanese, giordana e turca.