Nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria giovedì 9 maggio dalle 16:30 si terrà un convegno, organizzato da Fondazione Archeologia Arborea Onlus con la collaborazione di Università di Perugia, Dipartimento di Scienze Agrarie3, FAO, BioversityInternational e Parco 3A, in cui verrà trattato il tema della perdita della biodiversità nel mondo e in Umbria.
L’incontro coordinato da Isabella Dalla Ragione, creatrice, con il padre Livio, del frutteto di Archeologia Arborea e oggi fondatrice e presidente di Fondazione Archeologia Arborea onlus verterà sulla presentazione, anche in Umbria, il secondo Rapporto FAO su “Lo stato della Biodiversità Mondiale per Alimentazione e Agricoltura. Rischi, opportunità, politiche e attività di salvaguardia”.
Dopo il saluto del Magnifico Rettore Prof, Franco Moriconi e l’introduzione del prof. Francesco Tei, Direttore del Dipartimento, sarà il dott. Mario Marino dell’Ufficio Trattato Risorse genetiche della FAO ad illustrare il Rapporto 2019.
Seguiranno gli interventi dei docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie impegnati da anni in importanti progetti di salvaguardia, il prof. Fabio Veronesi, anche componente del Comitato Scientifico della Fondazione Archeologia Arborea e la prof.ssa Valeria Negri, e poi il dott. Stefano Padulosi di Bioversity International e il dott. Luciano Concezzidel Parco 3A .
“Rivolta agli studenti e alla società civile chiamati in causa dall’importanza vitale di un agire condiviso, l’iniziativa è nata dalla consapevolezza che nella biodiversità risiede la nostra sicurezza alimentare, oltre a rappresentare un baluardo contro i cambiamenti climatici. Fondamentale quindi difenderla per il ripristino degli equilibri agro-ecologici e quindi per la nostra salute e per quella del pianeta.” Dichiara così Isabella Dalla Ragione, anche lei agronoma, ma soprattutto alla guida di una realtà oggi riconosciuta nel mondo per la trentennale e qualificata attività in difesa della biodiversità frutticola.
Sarà una giornata ed un occasione per riflettere su quello che accede intorno a noi, in tutto il pianeta, e sul bisogno di avere una maggiore responsabilità da parte di operatori agricoli e cittadini.
La perdita di biodiversità è un problema urgente, che tira in ballo foreste, agricoltura, il clima ed altri fattori che garantiscono la nostra di vita, non quella della terra, perchè il pianeta sotto altre forme continuerà il suo ciclo, ma se l’uomo non salvaguarda questa terra sarà lui a sparire.