Tutto pronto per portare all’attenzione delle partnerships internazionali “Perugia for the world”, la nuovissima e straordinaria produzione dello Studio Lumière per i Mestieri del Cinema Umbri, le cui riprese sono iniziate lo scorso 24 aprile e sono proseguite, in gran parte, proprio in piena emergenza Covid-19 (in conformità con le vigenti norme nazionali di contenimento).
“Perugia for the world” è il titolo del film dedicato al ‘lockdown’ a Perugia, opera realizzata in partnership col Comune del capoluogo, lo ha rivelata per la prima volta, il 26 agosto 2020, Federico Menichelli, presidente dell’Associazione dei Mestieri del Cinema Umbri, nella conferenza stampa in Sala dei Notari con la quale è stato presentato il progetto e stato dell’arte del film da lui stesso diretto, e realizzato in partnership col Comune di Perugia, rappresentato stamattina dall’assessore Francesca Vittoria Renda.
Si avvicina, infatti, la presentazione del film alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia (in programma al Lido dal 2 al 12 settembre) nell’ambito dello spazio speciale riservato all’Umbria dei Mestieri, all’interno di Hollywood Celebrities, con un evento dedicato, fisato per l’8 settembre, a partire dalle ore 17:30.
“Perugia e non Umbria, spiega oggi Menichelli, solo ed esclusivamente perchè il progetto filmico nasce a Perugia intorno a metà Aprile 2020, in pieno lockdown, quando il Comune di Perugia accetta l’offerta dei Mestieri del Cinema Umbri di effettuare, a titolo gratuito, alcune riprese relative al difficile periodo, in un momento in cui anche uscire da casa, come sappiamo, risultava estremamente problematico.”
La città ripresa è prevalentemente Perugia, ma l’impegno realizzativo, spiega il regista, tocca professionisti provenienti da molte aree della nostra regione. Da quelle prime telefonate, infatti, tra il presidente dell’Associazione e la responsabile delle politiche del settore cinematografico del Comune di Perugia, in pochi giorni si trasmette un’incredibile febbre di partecipazione. Aderiscono al Progetto tanti nomi, tutti nell’intento di raccontare, attraverso il cinema, il momento storico particolarissimo, attraverso una condivisione del proprio mondo, nella difesa del proprio quotidiano e nel tentativo di proteggere tutto ciò per cui si sono alzati ogni mattina. “Quell’ikigai orientale, spiega il regista, presidente dei ‘Mestieri’, che, nel film, diviene ancora di salvezza, ma anche creatura da difendere e sostenere”.
Attraverso il permesso del Comune diventa possibile organizzare le prime microtroupe che, all’interno delle strette norme anticontagio, iniziano a girare organizzandosi da varie zone dell’Umbria per arrivare a Perugia. “Perugia come fosse Trevi, o Terni, o Giove o Montone, tiene a precisare Menichelli, Perugia come fosse Milano, Parigi, Londra o New York. Perugia sorella di ogni città del mondo. Con tanta Umbria pronta a sorreggere l’idea, forse folle, di raccontare. Anche quando continuare a raccontare, con quel poco che si ha, è ancor più faticoso del solito”.
Con guanti, apparati di protezione, mascherine e distanza. Così il set, come la vita di tutti, in tutti quei giorni. Ed ecco, entrano in scena tanti Umbri, tutti che nel distanziamento cercano un contatto, una connessione umana che non può essere dimenticata.