Sarà Carlo Severi, uno dei più affermati antropologi della scena internazionale, il protagonista della Lectio Magistralis, del XXXVIII Convegno Internazionale di Americanistica, organizzato dal Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano” Onlus.
L’appuntamento intitolato “Imagenes del conflicto: historia, antropologia y memoria social” si terrà venerdì 6 maggio alle ore 17.30 presso la sala del Consiglio Comunale di Palazzo dei Priori.
La ricerca di Severi si muove su un terreno largamente inesplorato.
L’Ambito di studio è quello della tradizione orale, e del rapporto che la tradizione orale intrattiene con le immagini. Siamo abituati a chiamare “orali” le tradizioni che non conoscono l’uso della scrittura. L’opposizione fra “orale” e “scritto”, formulata in termini così rigidi, è però fallace e non realistica: “‘Scritto’, nella realtà, non si oppone a ‘orale’ come al suo contrario, ma a una moltitudine di situazioni miste: ‘orale’, iconografico, gestuale ecc.”.
Molte le conseguenze di questo assunto. Prenderne atto costringe ad allargare vertiginosamente il campo di indagine. Quella che Severi ha in mente è un’antropologia della memoria che “faccia uscire il concetto dai parapetti dell’Occidente, e anzi collochi il caso europeo in una scala più generale: in una serie ideale di tecniche del pensiero, proprie alla memoria comune”. In questa nuova prospettiva, andrà riconosciuta l’esistenza di vere e proprie arti non occidentali della memoria, che organizzano la relazione fra parola e immagine.
Il punto è: quale rapporto tra figura e memoria si stabilisce nelle società che siamo abituati a chiamare orali? Che tecniche mnemoniche sfruttano insieme le immagini e la voce? Siamo sicuri che le immagini, in società che non conoscono l’uso della scrittura, si possano relegare al ruolo di puro ornamento? E ancora: qual è l’importanza dei gesti, ai fini della trasmissione di una cultura non scritta? Cosa si può comunicare, e con quale efficacia, quando all’interno di una cerimonia rituale vengono pronunciate parole per lo più incomprensibili ai partecipanti?
Attraverso ricerche sul campo, nei suoi studi Carlo Severi si è occupato di sciamanesimo terapeutico, simbolismo rituale, tecniche di trasmissione culturale e tradizioni iconografiche di alcune popolazioni americane e oceaniche, allo scopo di elaborare uno sguardo antropologico sulle teorie e sulle pratiche della memoria sociale.
Tra le sue opere: La memoria rituale. Follia e immagine del bianco in una tradizione sciamanica amerindiana (La nuova Italia, Firenze 1993), il percorso e la voce. Un’antropologia della memoria (Einaudi, Torino 2004).
Carlo Severi è Directeur d’Études di Antropologia della memoria presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Directeur de Recherches presso il Centre National de la Recherche Scientifique.