Dall’8 giugno in libreria saranno disponibili i primi due racconti di “Piccoli gialli”, la nuova collana di Einaudi Ragazzi che vede protagonista Ciccio, il bambino investigatore nato dalla fantasia di Carlo Barbieri.
“Francesco, il bambino che tutti chiamavano Ciccio perché, in Sicilia, è il diminutivo di Francesco, ma forse anche perché era un po’ cicciottello…” è il protagonista di “Piccoli gialli”, la collana i cui due primi racconti, nati dalla fantasia dello scrittore siciliano Carlo Barbieri, saranno in libreria dal prossimo 8 giugno, editi da EL e Einaudi Ragazzi.
La copertina gialla, come tradizione vuole, e le colorate illustrazioni della bravissima Chiara Baglioni stuzzicano subito la curiosità guidandoci, pagina dopo pagina, in una Sicilia calda e accogliente fatta di grandi gelati e piccoli “crimini”, teatro delle indagini di Ciccio, il bambino che da grande vuole fare il commissario di Polizia.
Sagace e talentuoso investigatore in erba, Ciccio riesce sempre con intelligenza e astuzia (e con il suo alter ego adulto, l’ispettore Cangemi) a trovare il colpevole, assicurarlo alla giustizia e a riparare a piccole e grandi ingiustizie, insomma, una specie di Supereroe in miniatura, ma senza superpoteri se non il suo intelletto.
I due racconti in uscita dal titolo “Ciccio e il mistero degli antifurto” e “Ciccio e la vendetta dell’immondizia abbandonata” seguono la fortunata pubblicazione, sempre per Einaudi Ragazzi, dei volumi “Dieci piccoli gialli” e “Dieci piccoli gialli due” che presto sbarcheranno anche in Cina.
L’uscita dei due volumi per piccoli/grandi giallisti precede quella di “Tre”, il nuovo thriller di Carlo Barbieri edito da Ianieri Edizioni, sui scaffali dal 17 giugno prossimo.
Prolifico giallista sia per grandi che per piccini, Carlo Barbieri nasce a Palermo e si definisce “scrittore siciliano tardivo”, seguendo il solco dei tanti prolifici scrittori ai quali la terra di Sicilia ha dato i natali.
Vincitore di innumerevoli Premi letterari, è scrittore dall’umorismo fine e dalla giocosità fanciullesca (si riconosce nella figura del nonno di Ciccio, sempre pronto a fare da spalla al nipote), due grandi pregi che annullano l’anagrafe.
Le indagini di Ciccio non sono “per bambini” o “da bambini”, ma strizzano l’occhio anche al pubblico adulto, perché i bambini lo sanno: il gioco è una cosa seria, e anche il desiderio di giustizia lo è.
Benedetta Tintillini