La pandemia che stiamo attraversando aiuta a riscoprire piccole realtà produttive Umbre che vanno valorizzate. Stiamo parlando, in questo caso, del pomodoro Cesarino, una antica varietà di pomodoro tramandata da una famiglia di contadini, conservata nel piccolo borgo di Monte Castello di Vibio, e riscoperta da l’Associazione “Pomodoro de Cesare”; questo prodotto è iscritto al Registro Regionale delle varietà locali.
“Il pomodoro Cesarino è un prodotto identitario del nostro territorio, afferma con una punta di orgoglio il Sindaco di Monte Castello di Vibio Daniela Brugnossi, vicino alla nostra tradizione ed alla voglia di lavorare ed emergere dei nostri giovani agricoltori.
E’ stato iscritto nel 2019 al Registro Regionale delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario. Può essere prodotto, lavorato e trasformato solo nel Comune di Monte Castello di Vibio e stiamo lavorando in collaborazione con l’associazione nata per tutelarlo, affinché possa essere un elemento di sviluppo della nostra micro economia. La pandemia che stiamo vivendo ci ha resi maggiormente consapevoli della necessità di tornare a produrre in maniera ecosostenibile, favorendo i prodotti locali e valorizzando i saperi antichi e ci sta indicando la strada da seguire per tornare a dare il giusto valore alle cose”.
A Monte Castello di Vibio la famiglia di Cesare Falchetti, negli anni ’50, scelse di continuare a coltivare i pomodori utilizzando i semi che si tramandavano da generazioni. Svolgendo così, quasi inconsapevolmente il ruolo di tutore di una tradizione.
Il pomodoro Cesarino possiede particolari caratteristiche: necessita di poca acqua e riesce a superare periodi di siccità. Le componenti nutrizionali di questo piccolo pomodoro sono incredibili: contiene molti carotenoidi, fino al doppio di pomodori simili come il datterino o ciliegino, oltre che caratteristiche organolettiche che lo rendono gradevole al consumo da fresco e particolarmente adatto alla conservazione attraverso la classica passata.