Il primo caso di scorbuto dell’Antico Egitto

scorbuto antico egitto

Morire di scorbuto a circa un anno di età. E’ il triste destino probabilmente toccato a un bambino vissuto nell’antico Egitto predinastico, tra il 3800 e il 3600 avanti Cristo.

Il suo scheletro è stato rinvenuto nel villaggio di Nag el-Qarmila, non lontano da Assuan, dall’Aswan-Kom Ombo Archaeological Project (Akap), missione archeologica congiunta dell’Università di Bologna e dell’Università di Yale, attiva dal 2005 nella regione e diretta dalla professoressa Maria Carmela Gatto e dal professor Antonio Curci.

Sul cranio dell’infante, in particolare sulla mascella e sulla mandibola, nonché su altri elementi dello scheletro quali omeri, radio e femori, i bioarcheologi che lavorano al progetto – Mindy Pitre della S. Lawrence University e Robert Stark della McMaster University – hanno evidenziato porosità riconducibili allo scorbuto, malattia dovuta alla carenza di vitamina C nell’organismo.

La scoperta – documentata in un articolo pubblicato sull'”International Journal of Paleopathology” – testimonia il primo probabile caso di scorbuto osservato nell’antico Egitto: una dato che mostra l’antichità della malattia e pone interrogativi sul tipo di alimentazione in uso all’epoca nella regione. E’ probabile infatti che il bambino fosse ancora allattato dalla madre e che quindi la carenza di vitamina C, responsabile della malattia, derivasse dalla dieta materna. Allo stato attuale è difficile dire se tale carenza dipendesse da una effettiva indisponibilità di certi alimenti o fosse il risultato di scelte culturali, come ad esempio il divieto di mangiare certi cibi. In entrambi i casi, però, questo comportamento alimentare avrebbe provocato la comparsa della malattia che si sarebbe poi rivelata fatale per il bambino.

 

Credits: foto www.magazine.unibo.it

Post correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.