Apre oggi la grande mostra “Raffaello e gli amici di Urbino” allestita presso la Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale di Urbino che rimarrà aperta fino al 19 Gennaio 2020.
Organizzata dalla stessa Galleria Nazionale delle Marche in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi ed il MIBACT, la mostra “Raffaello e gli amici di Urbino” è stata curata da Silvia Ginzburg e Barbara Agosti, ed intende porre particolare attenzione sull’ambiente artistico e culturale urbinate al tempo di Raffaello per indagarne gli influssi sul talentuoso pittore, i reciproci scambi tra lui ed i suoi amici artisti, in particolare Timoteo Viti e Girolamo Genga, ed il fascino che la lezione raffaellesca ha lasciato sugli artisti che sono venuti dopo di lui.
Visibile un corpus di 19 opere di Raffaello provenienti dai maggiori musei del mondo come l’Ermitage di San Pietroburgo, il Louvre, il Brtitish Museum, il Kunsthistorische Museum di Vienna e la National Gallery di Londra accanto ad altre 65 opere di artisti legati al pittore urbinate ed al suo stile.
La mostra offre un percorso temporale che segue Raffaello dalla sua nascita ad Urbino nel 1483, da Giovanni Santi, e lo segue nei suoi spostamenti a Perugia presso il Perugino, poi Firenze, Siena e Roma dove la sua arte raggiunge la maturità stilistica e culmina negli affreschi delle stanze vaticane. Lungo la sua vita ed i suoi spostamenti Raffaello ha tratto ispirazione dalle opere degli artisti con i quali è venuto in contatto ed è stato, a sua volta, fonte di ispirazione per chi ha potuto ammirare i suoi lavori. Tutto questo è stato reso nella mostra urbinate, con particolare attenzione verso la produzione di due pittori della Urbino di fine ‘400: Timoteo Viti e Girolamo Genga, le cui vicissitudini e spostamenti hanno portato gli stessi ad evoluzioni diverse del tratto pittorico, sempre nel segno della novità stilistica che Raffaello ha introdotto con il suo genio creativo.
In mostra anche opere di Luca Signorelli, Francesco Francia, Pietro Perugino.
“Questo è il “Giorno X”, anzi, il “Giorno R” – ha esordito con orgoglio il direttore della Galleria Nazionale delle Marche Peter Aufreiter – oggi ufficialmente diamo inizio alle celebrazioni per il cinquecentenario di Raffaello Sanzio, celebrazioni che non potevano partire altrove se non da Urbino. Con molta fatica siamo riusciti ad organizzare questa importantissima mostra in autonomia grazie al mio staff, cosa che, al mio arrivo cinque anni fa, era totalmente impensabile”. “Questa mostra non poteva non essere ospitata che a Urbino, perché è profondamente legata al territorio che la ospita – ha proseguito Aufreiter – , per questo territorio oggi inizia l’anno di Raffaello che non deve concludersi nel 2020 ma proseguire per sempre: ad Urbino deve essere sempre l’anno di Raffaello, l’unico personaggio marchigiano di richiamo mondiale”.
La mostra su Raffaello è, per Peter Aufreiter, il suo canto del cigno: il direttore, infatti, ha purtroppo deciso di lasciare il suo incarico alla fine dei cinque anni previsti. Cinque anni che hanno cambiato sostanzialmente l’attività e l’immagine della Galleria delle Marche e che, ci auguriamo, siano stati cinque anni profondamente formativi per il personale della Galleria e per l’amministrazione di Urbino. In questo lasso di tempo speriamo sia stata instillata nuova energia per promuovere ed operare affinché il sito culturale sia sempre più attrattivo, e nuova consapevolezza su quali possono essere, e sono, le potenzialità di un centro culturale di prima grandezza quale è Urbino.
L’auspicio personale è che chi arriverà dopo Aufreiter sia persona altrettanto valida ed entusiasta, che prosegua nella collaborazione con i grandi musei mondiali per proiettare Urbino, ed il Palazzo Ducale, in un ambito sempre più internazionale.
Benedetta Tintillini