Terminate a Perugia le riprese del documentario “Raffaello. Il genio sensibile” che hanno portato la troupe della Sydonia Production nei luoghi umbri di Raffaello e dei Maestri dai quali trasse ispirazione: da Perugino che lo tenne a bottega, a Pintoricchio e Luca Signorelli che in Umbria hanno lasciato pregevoli opere.
Lo storico dell’arte Luca Tomìo, consulente scientifico del progetto che andrà in onda il prossimo anno sulle reti Rai e su emittenti estere, è stato accompagnato in questa sua opera di riscoperta dei luoghi di Raffaello in Umbria, a Perugia in particolare, dal Sindaco di Perugia Andrea Romizi, dall’Assessore alla Cultura Leonardo Varasano e da Massimiliano Mamo Donnari, artista originale e fecondo che di Raffaello, ed in particolare del suo autoritratto, ha realizzato la sua personale reinterpretazione.
La troupe di “Raffaello. Il genio sensibile” a Perugia ha effettuato, riprese a San Francesco al Prato, che ospitava al suo interno le pale Oddi e Baglioni, la prima ora ai Musei Vaticani e la seconda al Museo Borghese, al Collegio del Cambio, alla cappella San Severo e nel quartiere di Monteluce per giungere poi nel quartiere di Porta Sant’Angelo sui luoghi del Pinturicchio; ed è proprio a Porta Sant’Angelo, nell’oratorio più antico della chiesa di Sant’Agostino, che si trova una Crocifissione ora di nuovo attribuita ad un giovane Raffaello. Tale tesi, già trent’anni fa suggerita da Filippo Todini e Marcello Castrichini, è ora ulteriormente avallata ora da Luca Tomìo anche se, già a metà dell’Ottocento il Guardabassi, nel suo famoso indice, attribuì l’opera al “miglior allievo del Perugino”.
Dopo Perugia, le riprese del documentario diretto da Luca Trovellesi Cesana hanno interessato anche la cappella Baglioni della chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello, affrescata dal Pinturicchio, e Civitella del Lago, allo scopo di consultare antiche mappe e cartografie per ricostruire gli spostamenti in Umbria del grande pittore urbinate.