“Raffaello. Il genio sensibile” è il titolo del documentario, condotto da Luca Tomìo, le cui riprese stanno interessando, in questi giorni, alcune località dell’Umbria.
Non solo Perugia, nei luoghi che hanno accolto Raffaello per otto anni, ma anche Spello e Civitella del Lago ospiteranno, nei prossimi giorni, la troupe che sta realizzando le riprese del documentario “Raffaello. Il genio sensibile”, dedicato alla figura del pittore urbinate del quale il prossimo anno si celebreranno i cinquecento anni dalla morte.
Il documentario, prodotto dalla Sydonia Production per la regia di Luca Trovellesi Cesana e la consulenza scientifica dello storico dell’arte Luca Tomìo, è promosso dal Comune di Urbino e dalla Regione Marche, che hanno dato il via alle celebrazioni del cinquecentenario con la mostra attualmente visitabile “Raffaello e gli amici di Urbino”. Per l’Italia il documentario andrà in onda sui canali RAI, in prima serata, a gennaio 2020, e sarà anche distribuito a livello internazionale.
Raffaello, nel suo soggiorno umbro, diversamente da quanto riferito da Vasari, non è stato solo allievo del Perugino, ma è stato favorito nel suo ingresso a Perugia da un maestro del calibro di Pinturicchio, senza dimenticare gli influssi ricevuti da Luca Signorelli a Città di Castello e Orvieto, per poi sviluppare un proprio stile che influenzerà, per anni, le produzioni pittoriche cinquecentesche, nonostante la sua prematura morte avvenuta a 37 anni il 6 aprile 1520.
Ed è proprio sulle orme del Pinturicchio che Luca Tomìo approda a Spello, città d’arte e dei fiori, dove le riprese interesseranno la Cappella Baglioni: la “cappella bella” ospitata all’interno della Collegiata di Santa Maria Maggiore, impreziosita da un ciclo di affreschi del Pinturicchio eseguiti tra il 1500 ed il 1501, raffiguranti l’Annunciazione, la Natività e la disputa di Gesù tra i dottori.
Urbino, Perugia, Firenze e Roma: Raffaello artista “mobile” si è spostato frequentemente durante i suoi anni di attività, ed è proprio per ricostruire i suoi percorsi che il set si sposta anche a Civitella del Lago, suggestivo borgo che si affaccia sul lago di Corbara.
Ospite dell’Associazione CivitellArte, famosa per aver organizzato mostre cartografiche ed appuntamenti culturali di risonanza internazionale, Luca Tomìo, con l’aiuto di Sergio Trippini, dell’omonimo Studio Bibliografico nonché consigliere della prestigiosa Associazione Roberto Almagià, avrà l’opportunità di entrare in uno studio di cartografia dove avrà accesso ad alcune preziose antiche carte geografiche, al fine di ripercorrere gli spostamenti del pittore urbinate, i cui destini, negli efferati primi mesi del 1503, si incrociano con quelli di Cesare Borgia, Giampaolo Baglioni, Machiavelli, Leonardo da Vinci e Perugino.
Benedetta Tintillini