Con grande soddisfazione l’amministrazione comunale comunica la selezione del docufilm voluto e ideato dal prof. David Soren sulla Villa Romana di Poggio Gramignano al Ram Film Festival.
Il RAM film festival – Sguardi sulle migrazioni si svolgerà a Rovereto (TN), dal 2 al 6 ottobre 2024 ed è organizzato dalla Fondazione Museo Civico dal 1990 che dedica all’archeologia e al patrimonio culturale materiale e immateriale questa importante iniziativa.
Presenzieranno in questi giorni nella città trentina il sindaco del Comune di Lugnano in Teverina Alessandro Dimiziani, il direttore di produzione Luca Mandolesi di Flyover by AdArte Srl, e il regista Ermanno Betti.
Il festival
La formula del Festival roveretano prevede proiezioni, incontri, esposizioni, corsi di formazione, visite guidate alla scoperta del territorio e molto altro, in una contaminazione tra conoscenza, emozione e informazione.
Quest’anno il festival presenterà i più recenti e spettacolari documentari, docu-fiction e corti animati sulla ricerca archeologica e sul patrimonio culturale materiale e immateriale – siti, monumenti, popoli, culture e tradizioni lontane – per sensibilizzare il pubblico rispetto alla bellezza e alle fragilità dei tesori del nostro passato e del nostro presente attraverso la prospettiva esperienziale del cinema.
Il focus 2024 ha per titolo “Sguardi sulle migrazioni” ed è un riflettore puntato sulle piccole e grandi migrazioni del passato dettate dalle economie, dalle guerre, dai cambiamenti climatici e ambientali, con una lente specifica sui popoli in movimento che hanno cambiato, influenzato o miscelato culture, tradizioni, architetture, espressioni artistiche.
È l’unico festival sul patrimonio culturale in Trentino e si tiene ogni anno nella città di Rovereto a inizio ottobre.
Mediamente ogni anno entrano in concorso 50-60 film provenienti da molti paesi del mondo e suddivisi in quattro sezioni principali: Cinema Archeologico, l’Italia si racconta, Sguardi dal mondo e Cultura Animata, con giurie diverse per ogni sezione.
Il pubblico è composto da appassionati di cinema, registi, produttori, scuole di cinema e appassionati di archeologia e cultura, oltre a studenti e studentesse della scuola primaria e secondaria.
Il docufilm
Lugnano in Teverina: la vita lungo il fiume Tevere 2000 anni fa
Il docufilm unico nel suo genere è dedicato alla storica villa romana di Poggio Gramignano. Il progetto è stato finanziato dalla fondazione Mary & Joseph Cacioppo. Il soggetto è stato scritto dal professore David Soren, archeologo statunitense dell’Università dell’Arizona il primo a scavare nel lontano 1988 a Lugnano, e il docufilm combina analisi scientifica e narrazione romanzata, arricchito da spettacolari ricostruzioni in 3D del sito archeologico.
Il docufilm mira a raccontare questa storia attraverso una fusione di realtà e finzione, dove il passato della villa viene vivificato mediante avanzate tecnologie di visualizzazione 3D. Iniziati nel 1988, gli scavi condotti da Soren hanno portato alla luce una serie di scoperte significative, inclusa una vasta villa rustica del I secolo a.C. e una necropoli di bambini, rivelazioni che hanno posto Poggio Gramignano al centro dell’attenzione archeologica in Umbria.
Il documentario vede la partecipazione di Roberto Montagnetti, un archeologo originario di Lugnano, che ha dedicato la sua carriera allo studio delle rovine di Poggio Gramignano. Montagnetti non solo offre il suo punto di vista scientifico, ma partecipa anche come attore, interpretando se stesso nel ruolo di archeologo nel corso delle ricostruzioni drammatizzate. La produzione ha coinvolto attivamente la comunità locale di Lugnano, con molti residenti, soprattutto bambini, che hanno partecipato come comparse.
Il docufilm non si limita a narrare gli eventi storici, ma esplora anche le implicazioni delle recenti campagne di scavo che si sono succedute dal 2016.
Questi studi hanno portato a nuove scoperte e interpretazioni che verranno dettagliate in pubblicazioni previste per la fine dell’anno.
La valorizzazione del sito
Il docufilm darà un apporto importante, in termini culturali ma anche turistici, a Poggio Gramignano. Il quale, infatti, rappresenta un sito di grande interesse capace di attrarre curiosi e turisti da tutto il Paese. Gestito con attenzione per preservare il suo significato storico, il sito offre ai visitatori la possibilità di immergersi nella storia tramite percorsi didattici e pannelli informativi, oltre a ospitare eventi ed esposizioni che arricchiscono l’offerta culturale della regione.
In questo senso, il documentario offrirà un ponte tra passato e presente, mostrando come la tecnologia moderna possa illuminare le scoperte del passato e coinvolgere una comunità intera nella valorizzazione e nella celebrazione della propria eredità storica.
Originariamente concepita come una residenza rustica, la villa di Poggio Gramignano si trasformò nel corso dei secoli in un complesso di grande lusso. Le strutture comprendevano ampie aree residenziali, termali e produttive, testimoniando l’importanza economica e sociale di questo sito nel tessuto rurale dell’antica Roma.
Le ricerche hanno rivelato non solo la grandezza architettonica del sito, ma anche aspetti della vita quotidiana degli antichi Romani, grazie al ritrovamento di oggetti domestici, decorazioni e mosaici. Questi elementi contribuiscono a ricostruire un’immagine vivida dell’eleganza e della complessità della vita in una villa romana.
Particolare rilevanza, dell’attrattività che ha Poggio Gramignano, è giocata dalla villa romana. Una grandissima attrazione turistica per chi visita l’Umbria.
Questa, infatti, non è solo in grado di attirare appassionati di storia e archeologia, ma è anche un luogo di grande bellezza paesaggistica. La gestione del sito ha implementato percorsi didattici e pannelli informativi che a breve verranno installati, e che permetteranno ai visitatori di comprendere meglio la storia e l’importanza del luogo.
Inoltre, periodicamente vengono organizzate esposizioni e eventi che permettono di valorizzare ulteriormente il sito e di aumentarne la visibilità. La villa romana di Poggio Gramignano rimane quindi un prezioso testimone della ricchezza e della complessità della vita nell’antica Roma, offrendo agli studiosi e ai turisti l’opportunità di toccare con mano la storia di un’epoca lontana.