Pubblicato da Legambiente il report “Ecosistema Scuola” che fa il punto sull’edilizia scolastica regionale
“La scuola non sembra proprio una delle priorità dell’Umbria – è il commento di Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria – considerata la scarsità di risorse destinate agli edifici e ai servizi scolastici. Ancora troppe infatti le scuole con strutture inadeguate e prive delle certificazioni di base, con pochi e inefficienti servizi, con scarsa manutenzione ordinaria. Anche la mancanza di attenzione per la mobilità scolastica e dei percorsi casa scuola, denota come i cittadini più giovani non siano al centro delle politiche regionali”.
È la fotografia che emerge analizzando i dati del XXI rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, che fa il punto sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi di 7.037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia, tra cui quelli di Perugia e Terni.
“La speranza è che almeno ora, con le ingenti risorse europee a disposizione con il PNRR previste anche per le scuole, l’Umbria si all’altezza della sfida in termini di messa in sicurezza, riqualificazione e sostenibilità ambientale. La scuola – dichiara il Presidente di Legambiente Umbria – deve essere al centro della transizione ecologica nella doppia e interconnessa veste di principale leva educativa e culturale del Paese che deve interpretare le sfide di cambiamento alle quali educare le nuove generazioni e nello stesso tempo beneficiaria di risorse e opportunità, per essere messa nelle condizioni di essere capace di assolvere a questo ruolo”.
“Siamo la regione d’Italia con la più alta percentuale di bambini e studenti accompagnati a scuola in auto, e la pandemia ha perfino peggiorato questo insostenibile primato – conclude Maurizio Zara – assieme alla maggiore qualità edilizia, anche una mobilità più logica e sostenibile deve essere perseguita con urgenza in Umbria. Non dipenderà solo dagli investimenti, servirà un approccio fortemente improntato alla sostenibilità ambientale per consentire di sciogliere questi nodi e proseguire il cammino verso la transizione ecologica”.
I dati dell’Umbria
Sono 156 edifici scolastici dei due capoluoghi di provincia dell’Umbria con una popolazione scolastica di 29.778 studenti. Edifici tutti rientranti all’interno della zona sismica 2, di questi solo il 23.1 % ha certificazioni base come l’agibilità, il 53,8% il collaudo statico, il 44,3% il certificato prevenzione incendi e solo il 66,0% degli edifici è dotato di accorgimenti per superamento barriere architettoniche. Tutti dati al di sotto della media nazionale.
Inoltre, se da un lato solo il 3.8 % degli edifici è stato progettato o adeguato alla normativa tecnica di costruzione antisismica, dall’altro quelli in cui non è stata ancora effettuata la verifica di vulnerabilità sismica sono pari al 28.8 %, rispetto alla media nazionale (68.5 %).
A questo si aggiunga che, se il 40.4 % degli edifici necessitano di interventi di manutenzione urgenti, negli ultimi 5 anni il 61.5 % ha goduto di interventi di manutenzione straordinaria, il 2.6 % di interventi di messa in sicurezza dei solai,
il 5.1 % sono stati interessati da interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico, con finanziamenti tuttavia al di sotto della media nazionale.
Per quanto riguarda la dotazione di strutture per lo sport e aree verdi, le scuole umbre con impianti per lo sport (palestre, campi esterni, piscine) sono pari al 34.6 %,
il 79.6 % con impianti indoor, il 9.3 % con impianti outdoor e l’11.1 % con impianti sia indoor che outdoor. Il 96.6 % degli impianti per lo sport sono agibili, mentre sono 80.8 % quelli che necessitano di opere di riqualificazione urgenti, considerando che nel 2019 solo il 3.8 % ha goduto di tali interventi. Buona la percentuale dei Comuni (100 %) che finanziano progetti educativi delle scuole ed iniziative per gli under 14, con il 33.3 % degli edifici che dispongono di biblioteca.
Il 65.4 % delle scuole umbre ha la mensa scolastica e di queste solo il 10.3 % è dotato di pannelli fonoassorbenti, utili per attenuare il riverbero acustico tipico delle mense. I Comuni umbri puntano inoltre molto sulla qualità e tipologia dei pasti, difatti il 100.0 % dei Comuni nei bandi di appalto prevedono la somministrazione di pasti biologici, i menù alternativi per motivazioni culturali e religiose, la stagionalità degli alimenti, la scelta di pasti con prodotti I.G.P. e D.O.P.
Il 50 % dei Comuni, inoltre, prevede il recupero del cibo non somministrato a favore di organizzazioni no profit. Pratica consolidata è la raccolta differenziata soprattutto di plastica, vetro, alluminio, organico, pile mentre il 67.3 % è riferito ai soli toner e cartucce per stampanti.
Il nodo mobilità scolastica
Se da una parte il 65.7% della popolazione scolastica usufruisce del servizio scuolabus, percentuale sopra la media nazionale (20.7 %), solo lo 0.6 % usufruisce del servizio piedibus o percorsi sicuri casa-scuola. Gravemente sotto la media nazionale risulta quindi lo sviluppo di una mobilità alternativa casa-scuola quale ad esempio il servizio bicibus.
Le scuole umbre nell’emergenza Covid
Le amministrazioni e le scuole si sono ritrovate a dover affrontare un’esperienza drammatica e unica, durante la quale sono peraltro emerse problematiche irrisolte e incertezze.
Posti di fronte a questa grave situazione di emergenza, per l’avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico 2020-2021, il Governo ha stanziato 30 mln di euro, ripartiti tra tutte le Province e Città Metropolitane nonché tra i Comuni con popolazione scolastica pari o superiore a 10.000 studenti, al fine di supportare gli enti locali in interventi urgenti di edilizia scolastica, nonché per l’adattamento degli ambienti e delle aule didattiche per il contenimento del rischio sanitario da Covid-19.
Nello specifico in Umbria, in 74 edifici sono stati svolti lavori per il contenimento del contagio, nello specifico ciò ha previsto la realizzazione di 37 nuove aule ed il recupero di 25 aule da spazi precedentemente non utilizzati.
L’Emergenza Covid-19 ha, inoltre, comportato l’adozione da parte di tutti i Comuni Umbri di misure specifiche per l’organizzazione del trasporto scolastico con un incremento pari al 50 % dei mezzi di trasporto pubblico destinati alle scuole, anche attraverso aziende private, ed un ampliamento del 50 % delle fasce orarie.
Infine, vi è stato un notevole scatto in avanti sull’infrastruttura digitale grazie alla realizzazione di interventi per il potenziamento della rete internet funzionale alla didattica a distanza (D.A.D.).
Storie positive
Qualcosa, anche se lentamente, si muove anche in Umbria. Grazie alle risorse destinate all’attuazione di interventi di messa in sicurezza, di adeguamento sismico e di ricostruzione di edifici scolastici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2 delle regioni colpite dal sisma del Centro Italia, è stato possibile ricostruire alcune scuole gravemente danneggiate con criteri di innovazione ed efficienza. E’ il caso della Scuola Secondaria di Primo Grado “Carducci-Purgotti” di Perugia che gravemente danneggiata dal terremoto, è stata abbattuta e ricostruita ex novo con criteri moderni sia dal punto di vista strutturale che didattico. Nei suoi 2.634 metri quadri di superficie, sono state realizzate n. 12 aule che ospitano circa 25 alunni (per un totale di 300), n. 8 laboratori didattici (per l’insegnamento specializzato nelle attività scientifiche, tecniche, artistiche e musicali), n. 1 sala lettura (biblioteca) e diversi spazi a servizio degli uffici e delle attività della scuola. L’edificio è dato di riscaldamento a pavimento, aria condizionata e pannelli fotovoltaici, tutti sistemi che è possibile gestire da pc o smartphone. Infine è stato installato, sopra la palestra, un tetto verde utilizzabile come ulteriore laboratorio didattico per la gestione del verde urbano. Il costo totale dell’intervento è stato pari a € 5.507.213,50.
Foto di Stefan Meller da Pixabay