25 denunciati e 21 fucili sequestrati, 59 sanzioni amministrative per un totale di circa 8mila euro. Sono i principali risultati dell’operazione denominata convenzionalmente “Recall 6”, svolta dai militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Roma in collaborazione con le Guardie Volontarie Venatorie della Lipu.
Come negli anni precedenti, anche quest’anno, dal 16 ottobre al 12 dicembre, nel territorio della Citta Metropolitana di Roma Capitale si sono svolti, grazie a “Recall 6”, una serie di controlli finalizzati alla prevenzione di attività venatoria illecita per contrastare, nel particolare, l’utilizzo illecito dei richiami elettronici.
Questi ultimi sono strumenti in grado di riprodurre il verso degli uccelli il cui utilizzo, in ambito venatorio, è vietato; vengono utilizzati per attirare gli animali, in questo periodo tordi ed allodole, e facilitarne l’abbattimento da parte dei bracconieri.
Nella provincia di Roma i richiami più utilizzati sono infatti quelli che riproducono il verso del tordo bottaccio e dell’allodola, particolarmente utilizzati nel periodo compreso fra metà ottobre e metà novembre in concomitanza con i percorsi migratori che le due specie effettuano nel Lazio.
Tra i vari illeciti accertati si segnala la contestazione mossa ad un cacciatore che utilizzava richiami vivi, appartenenti alla specie allodola, con anelli contraffatti, chiaro segno di provenienza illecita degli uccelli.
Nel complesso, sono state segnalate all’AG 25 persone per varie tipologie di reati: 14 casi di utilizzo di richiami elettromagnetici, nove abbattimenti di specie non consentita, un utilizzo di richiamo con anello contraffatto, un’omessa custodia di arma da fuoco e, infine, una persona è stata denunciata per concorso nella commissione dei reati.
Sono state accertate 59 violazioni punite con sanzione amministrativa pecuniaria per un importo complessivo di oltre 8mila euro.
Le violazioni amministrative più ricorrenti sono state quelle relative a omesse annotazioni, mancato rispetto delle distanze di sicurezza previste dalla normativa, mancata esibizione della licenza e del tesserino.
Nell’attività sono stati impegnati i militari dei Comandi Stazione Carabinieri Forestale di Civitavecchia, Tolfa, Manziana, Palombara Sabina, Ciciliano, Segni, Carpineto, Guidonia Montecelio, Ostia, Pomezia, Velletri, Rocca di Papa, Palestrina, Sant’Oreste, Roma.
“Ringraziamo il Gruppo Carabinieri Forestali di Roma per questa preziosissima collaborazione che va avanti da ormai 6 anni e che ha dato notevoli frutti nella lotta al bracconaggio in provincia di Roma – dichiara Luca Demartini, coordinatore nazionale della Vigilanza Lipu – L’operazione conferma ancora una volta l’importanza di non abbassare la guardia e di garantire un sistema di controlli efficaci che assicurino il rispetto della legge e la tutela della fauna. Infatti, se da un lato possiamo registrare una flessione del fenomeno, il bracconaggio nella provincia di Roma continua ad essere un problema molto serio”.
Il controllo sulle modalità di esercizio dell’attività venatoria rappresenta da sempre uno degli aspetti salienti dell’azione dei Carabinieri Forestali che non si esaurisce nell’arco temporale di apertura della caccia, come controllo venatorio, ma si sviluppa durante l’intero anno come contrasto al fenomeno del bracconaggio.
Ancora una volta l’operazione Recall è stata l’occasione per mettere a sistema la professionalità dei Carabinieri Forestale e le conoscenze delle Guardie Venatorie Volontarie della Lipu in un’ottica di razionalizzazione dell’impiego delle risorse disponibili, ottenendo così risultati ottimi risultati in termini di prevenzione e di contrasto agli illeciti a danno della fauna.
I richiami elettronici sono vietati dalle normative per via della facilità con cui gli animali ne sono attratti e la conseguente elevata possibilità di essere abbattuti. La Direttiva 2009/147/CEE (Direttiva Uccelli) prevede infatti all’allegato IV il divieto di utilizzare registratori.
Inoltre, la legge 157/92 sulla protezione della fauna e del prelievo venatorio prevede all’articolo 21 il divieto di utilizzo di richiami a funzionamento elettronico e stabilisce all’articolo 30, per il loro utilizzo, la sanzione penale dell’ammenda fino a 1.549 euro con la confisca obbligatoria del richiamo stesso.
L’operazione Recall 6 è stata condotta dalla Lipu nell’ambito del Progetto LIFE Against Bird Crime, finalizzato al contrasto del bracconaggio contro gli uccelli in Italia, Cipro, Grecia e Croazia.