Da oggi prenderà il via il programma di RIF – il Museo delle Periferie. Il progetto promosso da Roma Capitale nasce dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Crescita culturale e il Municipio Roma VI e realizzato dall’Azienda Speciale Palaexpo.
L’iniziativa nasce da una riflessione sull’importanza della relazione con le comunità che caratterizzano i diversi territori delle metropoli, sulla necessità della partecipazione dei cittadini alla vita culturale e al dibattito sulla città, elemento fondamentale per la costruzione di rapporti e interazioni sociali che tengono in piedi le comunità e il senso civico. Una riflessione che si confronterà con le altre periferie del mondo, a testimonianza della universalità del tema. Nato e sviluppatosi all’interno del MACRO Asilo con un tavolo di progettazione aperto alla città ideato e curato da Giorgio de Finis ai cui incontri hanno contribuito anche Università ed Enti di ricerca, il RIF con questa prima azione entra a far parte del Polo espositivo dell’arte e della cultura contemporanea, coordinato dall’Azienda Speciale Palexpo, insieme a Palazzo delle Esposizioni, Macro e Mattatoio.
“Roma è una città unica, ma anche una comunità che si estende su un territorio molto vasto, frammentato, caratterizzato da forti diseguaglianze. Tor Bella Monaca ne è da tempo una centralità importante. Nonostante le vere difficoltà non è l’immagine che ne proiettano i media, è anche un vettore di innovazione di grande valore. Lo nostra politica culturale da più di quattro anni cerca di dare linfa, ridistribuire, costruire infrastrutture materiali e immateriali anche lontano dal centro storico e dai riflettori. Il RIF è un nuovo e avanzato laboratorio di progettazione culturale che nasce grazie alla fortissima interconnessione tra le grandi istituzioni culturali della città e i suoi territori. Ringrazio il Municipio VI, il Presidente Romanella e l’Assessore Gisonda che da anni con il masterplan di – Diamoci una Tor Bella mano – si impegnano per rendere coerenti e in relazione le tante azioni intraprese. Così come l’Azienda Palaexpo, il Teatro di Roma e il Teatro di Tor Bella Monaca. E Giorgio de Finis che è riuscito a trasformare in una pratica originale e inedita l’idea di un Museo che si fa dentro la città, con le persone e che nella forza della proposta riesce a superare i limiti dell’assenza di un – museo – come spazio fisico e ne riscopre invece le potenzialità di un – museo – come spazio di azione e produzione” dichiara il Vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo.
Per Alessandro Marco Gisonda, Assessore alla cultura del Municipio VI: “RIF intende accendere un riflettore sul tema delle periferie, nell’ambito di un’analisi più ampia del fenomeno urbano su scala globale. L’obiettivo del museo e del suo centro studi multidisciplinare, che parte con la sua programmazione, è approfondire la conoscenza delle metropoli del terzo millennio, ma soprattutto immaginare e realizzare, tramite pratiche artistiche e relazionali, una città più equa, partecipata, inclusiva, lavorando sul territorio e promuovendo progetti artistici che mettano in correlazione le differenti realtà culturali della città. Il museo che verrà offrirà ai visitatori nuove e molteplici opportunità tra cui una biblioteca specializzata, una videoteca, una collezione permanente, laboratori aperti alla partecipazione dei cittadini, oltre a progetti artistici, di ricerca, mostre, pubblicazioni, lectio magistralis e incontri. Attività che puntano a coinvolgere soprattutto i tanti giovani che qui vivono”.
Da domenica 18 ottobre, il RIF Museo delle Periferie avvia la sua programmazione di incontri al Teatro di Tor Bella Monaca con un programma di cinquanta lectio magistralis che affronteranno, da diverse prospettive disciplinari, il tema della metropoli contemporanea e delle periferie. Aprono il ciclo di incontri il vincitore del Premio Campiello 2020 Remo Rapino e Marco Lodoli (18 ottobre alle 11). Il calendario si svilupperà fino a maggio 2021 e vedrà tra gli altri ospiti: Carlo Cellamare, Alessandro Melis, e Francesco Careri, Franco Purini come Bertram Niessen e Juana Sànchez Gòmez tra i tanti altri.
Tutti i mercoledì le attività del Museo delle periferie si terranno nell’istituto scolastico Melissa Bassi in via dell’Archeologia, scuola dirimpettaia del sito dove sorgerà il cantiere del museo. Nelle due stanze messe a disposizione si terranno settimanalmente gli incontri di “Automappatura”, primo passo per la realizzazione di una “Guida della periferia di Roma” e il cantiere artistico “ROMO” (ROmolo + reMO), il progetto relazionale che promuoverà “gemellaggi” tra i quartieri della città, provando, per il tramite di un dispositivo d’incontro e di conoscenza reciproca, ad abbattere barriere e muri invisibili.