Il prossimo 12 ottobre, presso il Museo della Grafica di Pisa, apre al pubblico la mostra Il ritmo dello spazio, a cura di Stavros Katsanevas con il contribuito anche dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, tra i protagonisti della scoperta delle onde gravitazionali.
La mostra propone un affascinante viaggio tra arte e scienza sull’onda delle incredibili scoperte della fisica contemporanea. La recente rivelazione delle onde gravitazionali, prodotte dalla fusione di buchi neri e stelle di neutroni, ci consente oggi non solo di osservare il cosmo ma anche, potremmo dire, di “ascoltarlo”. Questa nuova possibilità di conoscenza ha portato artisti internazionali a mettere in discussione la natura dell’incorporamento umano nel cosmo, dove il concetto cosmo indica non solo l’universo, ma anche l’ambiente terreno e la società umana.
Nel percorso espositivo vi saranno installazioni, sculture, video, opere grafiche e fotografie realizzate da Gorka Alda, Pavel BÜCHLER, Attila CSÖRGO, Raphaël Dallaporta, Raymond Galle, Bertrand Lamarche, Liliane Lijn, Letizia De Maigret, Aitor Ortiz, Tomás Saraceno, Jol Thomson.
Poiché le onde gravitazionali sono state registrate come variazioni di un segnale con frequenze che attraversano lo spettro acustico umano, la scoperta ha supportato nuovamente la metafora che siamo integrati in una rete spazio-temporale cosmica, dove vibrazioni spazio-temporali: il “ritmo” dello spazio, si aggiunge alla comprensione millenaria dell’Universo come un sublime, ma terrificante secondo Pascal.
Come tutte le principali svolte scientifiche, questa scoperta sperimentale porta di nuovo in primo piano il ripensamento dei concetti di base di spazio, tempo e materia, il luogo teorico in cui si incontrano scienza e arte ma anche società. È necessario ricordare l’intensa attività scientifica e artistica che precede e segue la rivoluzione di Galileo, nonché l’intensa attività artistica e scientifica che precede e segue la Relatività di Einstein, dal cubismo e gli altri movimenti artistici modernisti all’astrazione.
Scienza e arte perseguono da sempre la stessa strada, per citare Franck Friedman Oppenheimer (1912-1985): “Scienziati e artisti sono i noticers del mondo. Il loro compito è semplicemente quello di notare ciò che gli altri non possono “.