Il 17 gennaio è una data che ha segnato indelebilmente la vita e la carriera di Roberto Rossellini, uno dei più grandi registi della storia del cinema. Era il 17 gennaio 1945 quando, in una sala scommesse dismessa di via degli Avignonesi a Roma, iniziavano le riprese di Roma città aperta, un capolavoro destinato a rivoluzionare il mondo del cinema. La scelta del giorno non era casuale: il regista volle renderlo un omaggio al compleanno della moglie Marcella De Marchis, una delle sue muse e collaboratrici più vicine.
Ma il 17 gennaio non è solo legato a questo storico film. Nel 1949, proprio lo stesso giorno, Rossellini approdò a Hollywood per lavorare con Ingrid Bergman a Stromboli: Terra di Dio, dando avvio a una delle collaborazioni più iconiche e chiacchierate della sua carriera. Ancora una volta, il 17 gennaio tornò nel 1960, con il primo ciak di Era notte a Roma, un altro film di grande successo.
Rossellini stesso credeva nella fortuna delle date ricorrenti, dichiarando: «Il 17 gennaio mi ha sempre portato bene e a certe cose bisogna crederci, hanno un significato.»
Un libro per riscoprire il giovane Rossellini
In occasione degli 80 anni dal primo ciak di Roma città aperta, lo scrittore e biografo Alexander Galiano presenta il suo libro Il giovane Roberto Rossellini, una monografia che esplora i primi quarant’anni di vita del regista. Attraverso documenti d’archivio, testimonianze e manoscritti inediti, il volume offre un ritratto dettagliato e intimo dell’uomo dietro la macchina da presa.
La prefazione, scritta dalla figlia Isabella Rossellini, aggiunge un tocco personale all’opera: «Leggendo le pagine mi sembrava di sentire la voce di mia nonna, di mio padre, di mia zia. Dio che emozione!»
Un anniversario da celebrare
Il 17 gennaio non è solo una data nel calendario: è un simbolo dell’eredità artistica e umana di Roberto Rossellini. Un’occasione per riscoprire i suoi capolavori, celebrarne il genio e riflettere sul ruolo fondamentale che ha avuto nel plasmare il cinema moderno.