Venerdì 27 Ottobre ha aperto la stagione artistica 23/24 del Teatro Cucinelli di Solomeo “Romeo e Giulietta”. La regia è di Gigi Proietti, e solo queto fa comprendere la spettacolarità della proposta; lo spettacolo shakespeariano è andato in scena per la prima volta fuori dal teatro tanto desiderato da Gigi Proietti, il “Gigi Proietti Globe Theatre”, per approdare sul palco di Solomeo.
Questa è in assoluto la più conosciuta tra le storie d’amore: ” Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente…” l’amore come motore della vita, come sentimento assoluto della vita, senza il quale nulla ha più senso, tanto che, si preferisce la morte piuttosto che rinunciare ad esso.
Romeo e Giulietta sono l’emblema dell’amore tragico e folle, il loro destino è scritto tra le stelle, nel fato, in quell’odio ancestrale tra le famiglie che neanche la purezza dei loro cuori riesce a placare. Capuleti e Montecchi, solo per un nome… “Che cos’è un nome?” se in fondo “quella che chiamiamo ‘rosa’ anche con un altro nome avrebbe il suo profumo?”
La scena si apre con due “street gang” moderne che si combattono a suoni di rap e battute vicine ai nostri tempi, lo spettacolo è contemporaneo nei dialoghi e nei costumi, per poi, nel corso della rappresentazione, scivolare nei versi classici, fedeli al testo del poeta inglese. Espressioni e parole giocano tra rivisitazioni in chiave moderna e una lettura più “classica”; la trama rimane libera da ogni contaminazione e i personaggi, nelle loro caratterizzazioni, sono fedeli alla penna di Shakespeare. Nel libretto di sala le parole con cui Gigi Proietti ha presentato questa sua ultima versione, leggendo, sembra, il mio pensiero, si sofferma su quella che è la chiave di tutto il dramma: ” Il ballo in maschera a casa Capuleti è lo sliding door che, attraversata o evitata, conduce a storie diverse”,
Un eccezionale riadattamento del testo shakespeariano, scena semplice, nessun decoro, un cast giovane, anzi giovanissimo, il teatro è sold out e la voce di Gigi Proietti, che apre lo spettacolo, ci emoziona, sembra ancora tra noi: questa è la magia del Teatro, che rende tutto eterno.
Sonia Lustrino