Sacha Naspini, con il romanzo ”Le case del malcontento” (ed. E/O) ha vinto la quinta edizione del Premio Letterario Città di Lugnano.
La cerimonia di premiazione si è svolta ieri nella splendida piazza della Collegiata al termine della pubblica votazione della giuria di esperti e della giuria popolare che, da parte sua, ha indicato come prescelto ”Idiota è una parola gentile” di Gianluca Wayne (Ed. L’asino d’oro).
Per la sezione racconti inediti, dedicati quest’anno al tema ‘La fotografia’, il vincitore è stato Diego Inghilleri con ”Rugby mon amour”.
Durante la cerimonia condotta da Elisabetta Putini, organizzatrice del Premio, il vice-sindaco Alessandro Dimiziani ha consegnato anche i Rosoni d’argento per la Cultura del Comune a Serena Dandini, nota autrice e conduttrice televisiva e a Franco Lorenzoni, maestro di Amelia che ha pubblicato con Sellerio alcuni volumi sulla sua innovativa esperienza didattica con bambini e adulti.
Ilaria Patamia ha recitato alcuni monologhi tratti dal libro della Dandini ”Ferite a morte”, che si legano alla sponsorizzazione quest’anno con Telefono Rosa, cui andranno i proventi della vendita del libro pubblicato dal Premio coi racconti finalisti.
Del bel romanzo di Sacha Naspini, grossetano quarantenne già autore di cinque libri, da ”L’ingrato” del 2006 a ”Il gran diavolo” del 2014, sceneggiatore e collaboratore come editor di varie case editrici, colpisce subito l’intrecciarsi spesso spiazzante di vite, di sentimenti e fatti, amori e odi, infelicità e illusioni e malignità in un gioco di una ventina di autoritratti, di interventi in prima persona che vanno a formare un romanzo di solitudini, ma assolutamente e genialmente corale che pian piano si tinge di nero e alza il velo sui misteri di Le case, piccolo paese di un’amara Maremma, ricomponendo e dando un senso al malcontento e al mosaico generale man mano che vengono tirati tutti i fili più reali e più fantasmatici. Il tutto con un bell’impasto linguistico, aspro e asciutto con echi colti toscani e contadini, che ha una sua forza di verità letteraria, così legato a un racconto del quotidiano, tutto sorprese e colpi di scena con una sua esemplare sofferenza ambientale e esistenziale, che fa di questo piccolo mondo aspro e incattivito metafora di una realtà più generale.
La giuria di esperti che ha selezionato i finalisti e votato per il vincitore, presieduta da Paolo Petroni, era composta da Massimiliano Boni (vincitore dell’edizione precedente), Daniela Carmosino, Annagrazia Martino, Giorgio Nisini, Giorgio Patrizi, Carlo Zanframundo, mentre la giuria popolare, che interviene solo nel voto finale, è stata coordinata da Benedetta Tintillini.
La cinquina dei Romanzi finalisti era composta, oltre che dal libro di Naspini, da ”Vicolo dell’immaginario” di Simona Baldelli (Ed. Sellerio), ”Quale è la via del vento” di Daniela Dawan (E/O), ”L’annusatrice di libri” di Desy Icardi (Fazi) e ”Idiota è una parola gentile” di Gianluca Wayne (Asino d’oro). I cinque autori dei racconti in gara erano, con Inghilleri, Giorgio Del Puente, Marco Ferrari, Nausica Manzi e Luca Santoro.
Sul palco, nella bella piazza con la stupenda Collegiata romanica, molto apprezzati gli interventi di tutti gli scrittori, le letture con Sabrina Mancini e Ilaria Patamia, e la musica con i Cardyophone ad anticipare la lunga ”Notte romantica” di festa, che si è svolta contemporaneamente in tutti I più bei Borghi d’Italia, di cui Lugnano fa parte.