Sono 3.909 i pazienti visitati dall’inizio dell’anno dai caschi blu del contingente italiano in Libano, che svolgono quotidianamente attività di assistenza sanitaria a favore della popolazione locale nelle basi di Shama, di Al Mansouri e periodicamente nei tantissimi villaggi disseminati lungo l’area di responsabilità del Sector West. Tra questi, 2.169 sono stati visitati dal personale medico del contingente italiano su base Brigata ‘Sassari’. che lo scorso 18 aprile ha assunto il comando dell’operazione ‘Leonte’ nell’ambito della missione Unifil.
Le attività di ‘medical care’ esterne – riferisce una nota ufficiale – sono svolte in collaborazione con le amministrazioni e le associazioni sanitarie del territorio che si occupano di coordinare e di pubblicizzare l’attività tra gli abitanti delle diverse municipalità. Gli interventi di assistenza sanitaria dei caschi blu sono condotti da team militari composti da medici, infermieri e aiutanti di sanità, che con l’ausilio di interpreti locali raggiungono gli ambulatori dei villaggi per fornire consulenze, somministrare farmaci e assicurare interventi di primo soccorso.
La maggior parte di coloro che richiedono assistenza sanitaria sono donne e bambini, persone spesso prive di copertura assicurativa che faticano a trovare una assistenza medica gratuita e altamente qualificata quale quella fornita dai militari del contingente italiano. L’assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate locali, è uno dei compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu.