Si intitola “Se a Trevi d’estate una Villa…” la nuova stagione estiva di teatro e musica pronta a invadere, dal 6 al 13 agosto, il suggestivo borgo di Trevi, tra Villa Fabri e alcuni luoghi inconsueti di rara bellezza come il sito archeologico di Pietrarossa, lo spazio ai piedi del Santuario del Beato Pietro Bonilli a Cannaiola e l’area antistante la chiesa di San Lorenzo a Picciche.
Otto gli spettacoli d’autore, tutti con inizio alle 21, che andranno a comporre il cartellone promosso dal Teatro Belli di Antonio Salines, in collaborazione con Magazzini Artistici di Narni e Roma, Teatro di Sacco di Perugia, Povero Willy di Terni, con il contributo del Comune di Trevi, e costruito ad hoc per valorizzare il territorio trevano e i suoi angoli meno noti al grande pubblico. Un pubblico che avrà così occasione di avvicinarsi alle location conoscendone più da vicino la bellezza architettonica e storica.
Cinque le messinscena a Villa Fabri dove a salire sul palco saranno “L’Avaro” nella versione di Roberto Lerici da “Aulularia” di Plauto (6 agosto); “I 3 volti di Shakespeare” dalle tre opere del Bardo inglese “Amleto”, “Otello” e “Re Lear”, scritto e diretto da Germano Rubbi (7 agosto); “Buoni o cattivi? Punti di vista” di Riccardo Barbera (8 agosto); “Invece di una lettera”, l’amore di Vladimir Majakovskij per Lilja Brik che vedrà protagonista Diletta Masetti (9 agosto); “Didone” di Roberto Lerici, liberamente tratto dall’Eneide di Virgilio (10 agosto).
Il sito archeologico di Pietrarossa sarà invece scenario di “Per guerra o per amore. Amori e conflitti a Roma” scritto e diretto da Riccardo Leonelli (11 agosto), mentre al Santuario del Beato Pietro Bonilli sarà la volta di “Autodafe'” concerto tributo al maestro Franco Battiato (12 agosto). Il sipario si chiuderà alla chiesa di San Lorenzo a Picciche con “La magia del cinema” pièce scritta e diretta da Stefano De Majo (13 agosto).
Il programma
Martedì 6 agosto a Villa Fabri “L’Avaro” versione di Roberto Lerici da “Aulularia” di Plauto, con Gigi Savoia e Francesca Bianco, e con Fabrizio Bordignon, Francesca Buttarazzi, Giuseppe Cattani, Germano Rubbi, Alessandra Santilli, Susy Sergiacomo, Roberto Tesconi, Tonino Tosto, scene e costumi di Annalisa di Piero, musiche di Francesco Verdinelli, regia di Carlo Emilio Lerici.
Il vecchio Catenaccio ha scoperto sotto terra nella sua abitazione una pentola piena d’oro e vive nel costante terrore che gli venga sottratta. Anche quando il suo ricco vicino Cicorione viene a chiedergli in sposa sua figlia Lucia, Catenaccio sospetta che si tratti di una manovra per scoprire il suo oro; alla fine però accetta, precisando che Cicorione prenderà Lucia senza dote e pagherà tutte le spese del matrimonio, previsto per il giorno stesso. Catenaccio non sa che sua figlia è rimasta incinta di Lupetto, nipote di Cicorione, e che lui vorrebbe sposarla. Intanto è arrivato il cuoco chiamato per cucinare il banchetto nuziale, e Catenaccio sentendolo più volte pronunciare la parola “pentola”, pensa che sia un ladro e lo malmena. Per sicurezza, però, Catenaccio sposta la pentola nel tempio della dea Fede. Saetta, servo di Cicorione, vede Catenaccio nascondere la pentola e fa per prenderla, ma prima che possa farlo Catenaccio la sposta nel bosco sacro al dio Silvano; questa volta il servo gliela ruba e la nasconde in casa di Cicorione. Lupetto intanto, ha spiegato a suo zio la situazione ed ha ottenuto il consenso a chiedere in sposa Lucia. Quando va a parlare con Catenaccio, tuttavia, il vecchio è disperato perché si è accorto della sparizione della pentola, e tempesta di domande Lupetto, il quale pensa che il vecchio stia parlando di sua figlia e della sua gravidanza. Saetta, poi, offre la pentola a Lupetto, cercando di comprarsi la libertà; qui il testo plautino si interrompe bruscamente.
Mercoledì 7 agosto a Villa Fabri “I 3 volti di Shakespeare” Amleto – Otello – Re Lear, scritto e diretto da Germano Rubbi, anche interprete con Elisa Gabrielli, Damiano Angelucci, Fabrizio Bordignon, musiche di Francesco Verdinelli.
Tre personaggi, tre monologhi interiori. L’indecisione nell’agire di Amleto, la gelosia di Otello e la cecità di Re Lear emergono nelle parole dei tre personaggi che, come rinchiusi in un manicomio parlano al pubblico come se, in realtà, lo stessero facendo con loro stessi. Unica vera voce libera è la figura femminile, fil rouge che unisce i tre personaggi.
Giovedì 8 agosto a Villa Fabri “Buoni o cattivi? Punti di vista” di Riccardo Barbera, con Franco Oppini, Miriam Mesturino e Gino Auriuso, regia di Gino Auriuso.
Una carrellata teatrale sull’eterna lotta tra il bene e il male, un viaggio nelle sfide tra buoni e cattivi dalle origini del mondo fino al futuro. Personaggi presi in prestito dalle Sacre Scritture, Boccaccio, Shakespeare, Allen. Uno zibaldone semiserio che spazia tra storia e letteratura, tra parodia e teatro classico, tra antiche fiabe terrificanti e sketches, ponendosi sempre la stessa domanda: nell’era della relatività ha più senso dividere il mondo tra buoni e cattivi? A volte il buono risulta insopportabile, il cattivone è solo ridicolo, a volte dipende dal punto di vista: ogni nemico ha un nemico malvagio per cui è lui il nemico malvagio. Ne secolo dei dubbi, in cui la comunicazione ci bombarda continuamente con messaggi contraddittori siamo così sicuri di saper distinguere cos’è il bene e cos’è il male? Chi sono i buoni e chi sono i cattivi?
Venerdì 9 agosto a Villa Fabri “Invece di una lettera” L’amore di Vladimir Majakovskij per Lilja Brik, con Diletta Masetti accompagnata dalle note del maestro Marco Scolastra al pianoforte.
Vladimir Majakovskij (1893-1930), poeta e drammaturgo russo, nel 1915 conobbe Lilja Jur’evna Brik, giovane scrittrice e attrice sposata con il critico letterario Osip Brik, già amico del poeta, e se ne innamorò perdutamente. Con il trasferimento del poeta a casa Brik iniziera’ un complesso rapporto a tre, ma la donna restera’ sempre fedele al marito. Il rapporto tra l’autore e la sua Musa ispiratrice si interrompera’ soltanto con il suicidio del primo, avvenuto il 14 aprile del 1930. La pièce si articola attraverso l’interpretazione dei carteggi d’amore tra Vladimir Majakovskij e Lilja Brik. Le lettere moderne, avvincenti, a tratti inquietanti, dipingono la caleidoscopica relazione tra il celebre poeta russo e la sua Musa. Sul palco un’attrice sola che interpreta entrambi i personaggi, quasi a testimoniare la simbiosi quasi esclusivamente partorita dalla mente di Majakovskij e un musicista, che accompagnerà l’intero racconto, creando una vera e propria drammaturgia musicale. Un compendio di proiezioni (lettere, disegni, manifesti, fotografie) aiuterà a creare l’atmosfera di amore, di passione e di follia che imbeve l’intera vicenda.
Sabato 10 agosto a Villa Fabri “Didone” di Roberto Lerici, liberamente tratto “dall’Eneide” di Virgilio, con Francesca Bianco e con Eleonora Tosto (canto), Matteo Bottini (chitarra elettrica e tastiere), regia di Carlo Emilio Lerici.
Didone, regina della città fenicia di Tiro, rimasta vedova di Sicheo ucciso da suo fratello Pigmalione, fu costretta a fuggire in Africa dove fondò la città di Cartagine. Nella sua Eneide, Virgilio immagina che Enea, sfuggito alla distruzione di Troia con i due figlioletti e il vecchio padre Anchise, durante il suo lungo viaggio per mare finisca, a causa di una tempesta, contro le spiagge di Cartagine. Accolto con i compagni dalla regina Didone, viene ospitato nella reggia e in breve tempo nasce tra i due un grande amore che sembra preludere a un matrimonio regale. Dopo una travolgente passione che compromette la sua figura di regina ed esalta la sua verità di donna, viene abbandonata da Enea, spinto da visioni divine a riprendere il mare per raggiungere l’Italia e fondare un nuovo regno. Dopo aver supplicato, pregato e inveito inutilmente, delusa e tradita nelle promesse, non sopportando il dolore e l’offesa, sentendosi ormai straniera in patria e indegna regina, si uccide in un rogo le cui fiamme saranno così alte e durature da scolpirsi per sempre nella mente di Enea che si allontana sul mare, maledetto con tutta la sua genia come spergiuro.
Domenica 11 agosto nel sito archeologico di Pietrarossa “Per guerra o per amore. Amori e conflitti a Roma” scritto e diretto da Riccardo Leonelli, con Riccardo Leonelli, Damiano Angelucci, Martina Paiella, Vittorio Monarca, Beatrice Tasca.
Per guerra o per amore è uno spettacolo comico dal sapore classico che mostra spassosi duetti nel contesto mitico dell’Antica Roma. Un ritorno all’ormai quasi scomparso “teatro d’attore” in cui gli interpreti, come nella migliore tradizione della commedia italiana, tornano al centro della performance e non sono relegati ad elemento secondario e sbiadito all’interno di una macchina registica totalmente accentratrice. Qui, la risata conduce lo spettatore lungo un percorso segnato dalle baruffe di amanti curiosi, irriverenti e folli, mentre Trevi e i suoi borghi, fanno da scenario a questi scontri amorosi. Il mondo antico che evochiamo – dalla nascente Roma all’epoca imperiale – ci aiuta, con la sua spensierata semplicità, a capire meglio noi stessi e la nostra identità, forse troppo violentata da “quest’epoca di pazzi” che ha sepolto l’amore semplice sotto mucchi di paranoie, volumi di psicanalisi e tanta superficialità. La regia di Riccardo Leonelli sposa la semplicità e sceglie una recitazione lievemente sopra le righe per dei personaggi follemente bidimensionali, affiancando a spadaccini che si contendono il cuore della stessa innamorata, buffi caratteri di molièriana memoria, secondo uno stile di contaminazione di generi ed epoche che non è più un tabù per il teatro contemporaneo.
Lunedì 12 agosto nello spazio antistante il Santuario del Beato Pietro Bonilli a Cannaiola “Autodafe’” concerto tributo a Franco Battiato – Cercando l’alba dentro l’imbrunire, con Emanuele Cordeschi Bordera (voce e chitarra), Marialuna Cipolla (voce e chitarra), Lorenzo D’Amario (chitarra e cori), Emanuele Grigioni (pianoforte, tastiere e cori), Devid Luchetti (basso), Matteo Scorsolini (batteria), Riccardo Leonelli (voce narrante).
Viaggiare nell’intera produzione di Franco Battiato e creare un sunto rappresentativo delle declinazioni del suo stile non è cosa facile, partendo dalle prime esplorazioni elettroniche fino alle più recenti composizioni, intimiste e spirituali. “Cercando l’alba dentro l’imbrunire”, lo spettacolo che gli Autodafé portano in scena, si pone proprio questo come obiettivo; spaziando tra brani come La Cura o estratti da un disco fondamentale come La Voce Del Padrone, gradualmente ci si immerge in tanti frammenti di una Storia che comprende sperimentazioni ardite (i dischi Fetus e Pollution, ad esempio), spiritualità (L’Ombra Della Luce), impegno civile (Povera Patria), riflessioni sulla contemporaneità (Shock In My Town, Strani Giorni) e collage di storie ed immagini che rivelano sempre una profondità solo appena nascosta sotto la superficie di brani pop immortali (L’Era Del Cinghiale Bianco, Voglio Vederti Danzare). Esecuzioni di brani che, unite a suggestive interpretazioni di testi di canzoni come Invito Al Viaggio o Le Sacre Sinfonie Del Tempo (affidate alla voce di Riccardo Leonelli, attore e regista), formano il percorso di una scaletta che diventa sinonimo di viaggio, cercando, come esploratori, qualcosa che è nascosto o che rischia di scomparire tra le sabbie del tempo che avanza.
Martedì 13 agosto nello spazio antistante la chiesa di San Lorenzo a Picciche “La magia del cinema“, scritto, diretto e interpretato da Stefano de Majo con Fabrizio Longaroni (pianoforte, tromba e voce).
Un viaggio immaginifico nel cinema d’autore, attraverso le più celebri colonne sonore, i monologhi e i personaggi del grande schermo. Un talentuoso musicista polistrumentista, che suonò anche col Maestro Morricone e un istrionico attore, dalla narrazione affabulante, renderanno vivi e reali personaggi come Capitan Sparrow e i suoi pirati dei Caraibi, Il Gladiatore, Schindler, Leon, Ciceruacchio e tanti altri. Un’alternanza di note, monologhi ed emozioni, ora esilaranti, ora epiche o commoventi: «perché il cinema non è fatto di luci ma di ombre e allora basta chiudere gli occhi per vedere la magia del cinema».
Costi e prevendite – Spettacoli a Villa Fabri biglietto unico euro 10, spettacoli a Pietrarossa, Cannaiola e Picciche biglietto unico euro 3. Biglietti acquistabili la sera stessa degli spettacoli o prevendite su circuito VivaTicket
Informazioni e prenotazioni 327 818 4788 – compagnia@teatrobelli.it