Sabato pomeriggio presso palazzo Grazioli , nella sala delle Colonne è stato proclamato il vincitore del Premio letterario Nazionale Opera Prima “Severino Cesari” V Edizione. Nell’Anteprima di Umbria libri si è potuto vivere un pomeriggio intenso di incontri con autori e personaggi che animano la letteratura italiana.
Il premio “Severino Cesari” ha lo scopo di dare voce a nuovi talenti, come il noto giornalista nella vita faceva, onorando lui stesso il talento degli altri; il premio, che quest’anno è giunto alla sua quinta edizione, è rivolto ad opere di esordienti.
Ripercorrendo la storia del premio troviamo nomi che oggi fanno parte del panorama di scrittori italiani, dando quindi una voce durevole e pregna di talento come nel caso di Daniele Mencarelli, primo vincitore nel 2018 con “La casa Degli Sguardi”, nel 2019 la vincitrice è stata Cristina Marconi con “Città irreale”, nel 2020 con “Benevolenza Cosmica” vince Fabio Bacà, l’anno 2021 è Nicoletta Verna con “il valore affettivo”.
La giuria presieduta dalla scrittrice Simona Vinci, era costituita da Daria Bignardi, Giovanni Dozzini, Giancarlo De Cataldo, Luca Gatti, Antonella Lattanzi, Gabriella Mecucci, Francesca Montesperelli, Giacomo Papi, Michele Rossi; quest’anno la prestigiosa giuria si è dichiarata in difficoltà per il grande valore delle opere ricevute. La tripletta di finalisti si è detta lusingata dalle parole spese per il valore degli scritti, ma alla fine deve sempre esserci un vincitore e, quest’anno, il V premio letterario Severino Cesari se l’è aggiudicato il giovane Bernardo Zannoni con “I miei Stupidi Intenti“, Sellerio editore, secondo classificato Filippo Maria Battaglia con “ Nonostante tutte” Einaudi Editore e terza classificata con “divorzio di velluto “ edito da Feltrinelli scritto da Jana Karsaiovà.
L’opera di Bernando Zannoni, vincitrice anche del sessantesimo premio Campiello è un libro magnifico che conquista fin dalle prime pagine, una Faina come protagonista, che con le sue avventure tiene incollati alle pagine in un crescendo emotivo, fatto di istinti e riflessioni, un mondo animale animato da personaggi che evocano figure ed emozioni non troppo lontane dall’animo umano… celebrando la parola come fonte di salvezza e immortalità di ogni genere!
Sonia Lustrino