E’ stata la performance di Simone di Stefano a chiudere la Mostra internazionale d’Arte Contemporanea “Stati d’Arte” che Villa Fidelia di Spello ha ospitato dal 3 agosto all’8 settembre.
L’artista perugino, ospite della mostra con l’installazione SON Anima Autonoma nella Sala del camino, è intervenuto attraverso una performance che ha coinvolto la sua stessa opera in un processo di trasformazione e smantellamento. Così come è solito fare Di Stefano che tende a presentare un’opera installativa per poi intervenirvi in chiusura attraverso modifiche talvolta radicali.
E’ in questo modo calato il sipario, domenica pomeriggio, su “Stati d’arte 2024”, un’edizione dal titolo “Mondi lontani” e inclusa nelle celebrazioni nazionali per i settecento anni dalla morte di Marco Polo.
“Ciò rientra perfettamente nella vocazione interculturale della mostra – ha fatto notare il curatore Andrea Baffoni – confermandosi come appuntamento annuale capace di stimolare l’incontro e consolidare i legami tra diversi paesi”.
La chiusura della manifestazione, a cui ha preso parte anche la consigliera delegata della Provincia di Perugia, è coincisa anche con la presentazione del catalogo.
“Un mese fa è iniziato un viaggio – ha commentato la consigliera – che grazie all’arte diventa anche esplorazione dei nostri mondi interiori. Quest’anno sono state esposte opere di grandissimo pregio, merito degli organizzatori e dei tanti artisti presenti. E anche merito del contesto: Villa Fidelia con i suoi nuovi spazi restaurati è luogo ideale per questa manifestazione. Ma se c’è malinconia per la fine del viaggio, siamo altresì certi che gli organizzatori si metteranno subito al lavoro per la prossima edizione”.
“Stati d’arte” è una manifestazione organizzata dall’Associazione La Casa degli Artisti e patrocinata da Regione Umbria, Provincia di Perugia e Comune di Spello.
Settanta sono stati gli artisti coinvolti in questa edizione, di cui venti stranieri in rappresentanza di altrettanti paesi.
L’intera rassegna è stata incentrata sul tema delle alterità che si incontrano durante i nostri molteplici viaggi, e con essi le tante esperienze di vita presente e futura. Particolare attenzione ai temi delle mutazioni sociali, soprattutto nell’ambito delle nuove tecnologie. Molto spazio è stato lasciato alle ibridazioni uomo-macchina, attraverso installazioni dal sapore post-umano in cui il visitatore ha potuto immergersi fino a interagire direttamente con l’opera.
Come sempre, gli artisti hanno avuto libera scelta sul tema potendo mantenere il proprio linguaggio e personalità.