La Biblioteca Nazionale di Spagna, nell’ambito delle celebrazioni internazionali della Giornata dantesca, il 25 marzo alle ore 12:00 presenta in prima assoluta l’opera di Sira Hernández Tre impressioni sulla Divina Commedia. L’evento è caratterizzato da una prima parte in cui il noto giornalista Juan Ángel Vela del Campo racconta con la compositrice la genesi del lavoro e le sfide che hanno portato Sira Hernández alla sua creazione. Successivamente è possibile assistere alla prima assoluta di Tre impressioni sulla Divina Commedia in cui l’autrice è al pianoforte ed è accompagnata da una proiezione di fotografie del famoso fotografo Pablo Álvarez. Presenta l’evento María Luisa Pappalardo Direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Madrid e vi partecipa Riccardo Guariglia Ambasciatore d’Italia in Spagna.
Il concerto è trasmesso in diretta attraverso il canale internazionale Dante e il canale della Biblioteca Nazionale di Spagna.
Considerata una pianista tra le più brillanti del panorama contemporaneo spagnolo, Sira Hernández è alla costante ricerca di nuove prospettive musicali. Pioniere instancabile, sceglie percorsi inesplorati nei quali sussurra all’orecchio di Soler, Bach, Mompou e altri maestri. Nota a livello internazionale per la partecipazione a progetti artistici multidisciplinari e ad importanti festival ed eventi culturali, la compositrice e pianista iberica ci regala una musica dal fascino unico che incanta e infonde una sensazione di vicinanza. Il suo essere sia autrice che esecutrice rende la sua espressione artistica simile a ciò che Ramón Barce chiamava “la comunicazione della bellezza nascosta” e il mix che nasce dalle tecniche minimaliste unite all’intensità delle melodie offre un insieme profondamente poetico.
A proposito di Tre impressioni sulla Divina Commedia spiega Sira Hernández: “Con la mia musica non pretendo di descrivere o mettere una colonna sonora a questo immenso poema perché sarebbe impossibile e assurdo. Si tratta di impressioni sonore, di quell’aroma e di quell’intangibile traccia fugace come è la musica stessa che, dopo la lettura di questi versi eterni, hanno lasciato in me un profondo e sottile svolazzare di sensazioni che dal mio essere si trasformano in suoni e silenzi”.
Aggiunge la compositrice: “Nel Paradiso XXXIII il verso 145, Amor che move il sole e l’altre stelle, che è l’ultimo della Divina Commedia, racchiude in sé il significato di questa magnifica poesia che è un inno alla Vita nel suo senso più spirituale e un viaggio attraverso tutto il divenire dell’essere umano, dal più oscuro al più luminoso. Senza amore non c’è viaggio. Senza amore non c’è vita. E l’Amore è quel meccanismo, quella formula, quell’energia attraverso la quale la vita si dispiega e acquista il suo significato più profondo. La strada è difficile e solitaria fino all’incontro con Virgilio prima e Beatrice dopo, in quella selva oscura dove il poeta si trova all’inizio dell’Inferno e solo l’Amore lo può redimere e la Bellezza nel suo senso più profondo, che è Amore, conducendolo oltre il dolore e l’errore, purificandolo ed elevandolo alle vette più alte del cielo dove regnano gli angeli e le stelle più luminose, simboli della pienezza dell’essere e della realizzazione del vero sé. Là suona la musica celeste in un modo indescrivibile. Non ci sono parole per esprimere i sentimenti che produce e lo stato di beatitudine che ispira”.