di Benedetta Tintillini
Una prova affascinante quanto dura: trasporre il celebre romanzo di Bulgakov Il Maestro e Margherita in testo per il teatro. E’ la sfida presentata lo scorso 3 settembre a Solomeo dal direttore artistico del Teatro Stabile dell’Umbria Nino Marino con il regista Andrea Baracco, Federica Cucinelli ed il protagonista Michele Riondino.
Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Cucinelli di Solomeo in anteprima nazionale domenica 9 settembre alle ore 20:00, alla quale seguiranno quattro repliche nei giorni 10, 14, 15 e 16.
“Il progetto, nato da un’idea di Andrea Baracco e Letizia Lorusso che ha lavorato sulla trascrittura del testo – racconta Marino -, è stato accolto con entusiasmo dal Teatro Stabile dell’Umbria, che propone questa nuova produzione con il sostegno che la Brunello Cucinelli SpA. Anche grazie a questa collaborazione siamo fieri di poter dire che questo spettacolo sarà ambasciatore nei maggiori teatri italiani dell’Umbria e della sua cultura. Dopo Solomeo infatti, lo spettacolo sarà rappresentato all’Eliseo di Roma per poi toccare le maggiori città italiane”.
“Il fascino dell’opera che Bulgakov scrisse a più riprese tra il 1928 ed il 1940 mi ha ammaliato – afferma Baracco – e, colti da estremo entusiasmo io e Letizia Lorusso abbiamo deciso di imbarcarci in questa avventura che, con l’andare del tempo, si è rivelata molto più ardua di quanto potessimo immaginare. Lavoro durissimo e momenti di puro sconforto, di fronte ad un’opera così complessa, hanno contraddistinto il nostro percorso, a causa dei molteplici livelli narrativi che hanno reso particolarmente complesso il lavoro di riscrittura, ma alla fine possiamo dichiararci pienamente soddisfatti”.
A Michele Riondino, svestiti i panni del giovane Montalbano, è stato chiesto di interpretare il diavolo che, nell’opera di Bulgakov assume l’identità di Woland. “Il teatro è luogo di ricerca, e chi si occupa di teatro deve imparare a rinunciare a se stesso per andare incontro all’universale; i tre registri narrativi dell’opera rappresentati dall’amore, dal diavolo e dalla storia di Ponzio Pilato sono appunto di carattere universale, e mai come in questo caso il lavoro per mettere in scena questa pièce è stato duro e corale. Il romanzo, complesso perché pirotecnico ed altamente evocativo lascia poco spazio all’immaginazione, si è posto quindi il problema di come riproporre gli stessi effetti sul palcoscenico. Sono sicuro che le prove non sono finite ma, con l’andare delle rappresentazioni, continueremo a perfezionarci, ognuno con le sue specificità”.
In scena, accanto a Michele Riondino, vedremo Francesco Bonomo, Federica Rosellini, Giordano Agrusta, Carolina Balucani, Caterina Fiocchetti, Michele Nani, Alessandro Pezzali, Francesco Bolo Rossini, Diego Sepe, Oscar Winiarski.
“Sin dal suo concepimento – racconta Federica Cucinelli – questo luogo è stato pensato da me e Brunello per accogliere gli artisti. Per far respirare loro le sue atmosfere e far sì che qui trovassero uno spazio ideale per lavorare, creare, crescere ed allo stesso tempo vivere il paese, amalgamarsi con esso e respirarne l’essenza. Questo è il coronamento dei nostri desideri”.