Il giudice argentino Maria Servini che dal 2010 si occupa da Buenos Aires dei crimini della dittatura franchista, ha accettato di indagare sulla scomparsa del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, avvenuta esattamente 80 anni fa. Secondo quanto confermato da fonti dell’Associazione per il Recupero della Memoria Storica (Armh), il giudice argentino ha accolto la denuncia presentata dal gruppo in aprile e ha inviato un atto legale in Spagna per avviare il procedimento.
La denuncia al giudice Servini si basa su un rapporto della polizia del 1965 che è stato reso noto lo scorso anno e che, secondo l’Armh, “ricostruisce in maniera inconfutabile le circostanze dell’arresto e dell’omicidio” di Garcia Lorca. Nel rapporto il poeta viene accusato di essere socialista e massone e di “pratiche omosessuali”. L’associazione vuole che si richiedano al Ministero degli Interni spagnolo questo documento e “tutti i documenti” relativi alla “detenzione e all’omicidio” di Lorca.
La denuncia racconta gli eventi degli ultimi giorni di Lorca: come si rifugiò in casa di amici falangisti a Grenada, come fu arrestato in quella stessa casa e poi trasferito in un’area di detenzione nella sede del Governo Civile di Granada, e come è stato infine portato in auto in una località vicina dove è stato presumibilmente “passato per le armi”. I resti del famoso poeta non sono stati ancora ritrovati otto decenni dopo la sua morte.