Lo “Sposalizio della Vergine” di David Zipirovic torna a Deruta dopo il restauro e prende posto di una stanza all’interno del prestigioso Museo Regionale della Ceramica di Deruta. Ieri è stata una grande festa per tutta la comunità Derutese che ha accolto questa opera realizzata tra il 1923 e il 1927 e acquistata dal Comune di Deruta nel 1964 dal campionario “ex fabbrica CIMA”. Il restauro è stato realizzato da Anna Maria De Carolis e Bruno Roberto Bruni della Coo.be.c grazie al contributo economico dell’Amministrazione Comunale e al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (presente Marco Carbonari).
A partecipare al taglio del nastro sono stati molti amministratori locali, tra cui Erika Borghesi per la Provincia di Perugia e il senatore Luca Briziarelli.
“Con questo restauro – ha detto il sindaco Michele Toniaccini Sindaco di Deruta – si rafforza la nostra identità di città d’arte famosa nel mondo. Io ho seguito con molta curiosità la parte del restauro che è avvenuto all’interno della sala della Giunta, posto in cui l’opera è stata per tanti anni. Oggi vederla tornare a nuova vita, mostrando tutto il suo splendore, è per me motivo di grande orgoglio”.
Ha parlato di un artista eclettico molto importante del rinascimento, nel suo intervento Francesco Federico Mancini direttore del museo Regionale della Ceramica. “David Zipirovic era un personaggio pieno di interessi e che ha influenzato l’attività dei produttori di ceramica di Deruta”. Inoltre Mancini ha messo in luce la sua personale sofferenza nel vedere le mattonelle ingiallite, con rotture evidenti e i molti restauri precari susseguitisi nel tempo. “L’opera è stata posizionata nella sala “Zipirovic” e sarà contornata da altre opere dell’autore – ha concluso Mancini”.
“Il restauro di quest’opera – ha detto Anna Maria De Carolis – è stato una grande occasione per lo studio degli aspetti tecnici che Zipirovic ha usato per costruirla. Il quadro presentava fratture disallineamento e difetti di adesione delle 108 formelle (19,5 per 19,5). Devo ringraziare le tante persone che hanno lavorato al restauro, compresa la ditta che ha spostato l’opera dalla sede in cui si trovava per portarla nei laboratori dove è stata restaurata. Il quadro è una perfetta copia dello Sposalizio della Vergine di Raffaello e oggi rappresenta una vera ricchezza per il Museo della Ceramica”.