Sono state esposte fino al 17 marzo presso ‘Il Granaio’, in Piazza Cavour a Deruta, le opere pittoriche dell’artista Stefano Borgia del Casale. Grande evento di finissage quello che ha preso vita a partire dalle 18,30 con la presentazione di ‘Carte di Carne n.2’ di Antonella Rizzo, a cura di ‘freemoccoPoesia’ facente capo all’associazione di promozione sociale ‘freemocco’, che ha fra i suoi scopi l’intento della massima diffusione della cultura e dell’arte. S’è svolto poi, alle 19, l’incontro con l’artista che, essendo anche un esperto e ricercato ballerino di tango argentino’, è intervenuto proprio su ‘Il tango nell’arte’, un incontro che s’è intrecciato con la partecipazione del ‘Tritone Duo’, formato da Matteo Parretta alla chitarra e Umberto Ugoberti alla fisarmonica, al termine, intorno alle 17.30, festoso momento conviviale a chiusura della serata.
“Quando dell’aria senti la carezza e la luce del sole scolpisce le cose – scrive Borgia a proposito della sua arte – quando riesci ad ascoltarti, finalmente vuoto, ma teso a sentire, allora la pennellata diventa arte, essa appartiene a quell’essere che è in te e che non sempre riesci a trovare. Essa è respiro…..silenzio. La luce nei colori, i colori nella luce, qualcosa di invisibile è presente nel vuoto e la nostra emozione prende forma.”
La mostra personale a Deruta di Stefano Borgia del Casale intitolata ‘La Forma del Vuoto’ è stata curata dalla storica e critica d’arte Antonella Pesola. Stefano Borgia è un creativo che realizza opere pittoriche e istallazioni intersecando la sua arte con il gusto per il design, l’arredamento, la scenografia. Il tema del dialogo tra pieno e vuoto, come quello del silenzio riempito dalle parole o dalla musica coi ritmi dati dalle pause, gli è particolarmente caro. ‘Il vuoto che lascia una persona che non c’è più – scrive in proposito – il vuoto che andiamo ad occupare quando voliamo in cielo, il vuoto che in realtà è pieno di ciò che non conosciamo e non sappiamo percepire, il vuoto che occupiamo nello spazio quando semplicemente ci muoviamo. In verità quando tracciamo una linea non è importante la linea, ma ciò che è intorno: essa è confine’.
Maria Vittoria Grotteschi