Un calo di luce ‘irregolare’ nella stella KIC 8462852: questa l’anomalia osservata dal telescopio Kepler, che ha trovato varie spiegazioni nella comunità scientifica, dal passaggio di uno sciame di comete al segno della presenza di una civiltà aliena avanzata.
L’ipotesi non è frutto dei cacciatori di ufo, ma è presa in considerazione, con moltissima cautela, in due articoli in via di pubblicazione, firmati da ricercatori dell’università di Yale e della Penn State University. ”Questa stella è unica, non abbiamo visto niente del genere. Kepler ha raccolto i dati su di lei regolarmente per 4 anni, dunque non è un errore strumentale. Il telescopio non ha visto delle cose, e questo è un segnale reale”, spiega Tabetha Boyajian di Yale. KIC 8462852 si trova tra le costellazioni del Cigno e della Lira, a circa 1.480 anni luce dalla Terra, e non è visibile all’occhio umano.
Il calo di luminosità osservato, arrivato anche al 20%, è durato dai 5 agli 80 giorni. Una delle spiegazioni avanzate è che sia stato dovuto al passaggio di uno sciame di comete attirate nell’orbita di KIC 8462852 da un’altra stella, o un impatto avvenuto in tempi distanti. Ma si tratta di scenari non del tutto esaurienti. Nel suo articolo Jason Wright avanza la possibilità che si tratti di mega-strutture create da civiltà aliene avanzate, che hanno oscurato la luce della stella. ”Gli alieni dovrebbero essere sempre l’ultima ipotesi da considerare – ha dichiarato al quotidiano The Atlantic – ma quello che vediamo è proprio qualcosa che ci aspetteremmo che una civiltà aliena costruirebbe”. Boyajian e Wright ora hanno iniziato a lavorare con Andrew Siemion, direttore del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), cioè il centro di ricerca di intelligenza extraterrestre, per puntare il radio telescopio Very Large Array (VLA) nella direzione della stella e rilevare un segnale artificiale. Ma per capire se questi radiosegnali sono o meno le ‘chiacchiere’ di una civiltà aliena servirà molto tempo.