Fu una soffiata della Cia alle autorità sudafricane in piena era apartheid a portare all’arresto di Nelson Mandela nel 1962 e ai 27 anni che trascorse in carcere.
Lo ha rivelato Donald Rickard, ex viceconsole statunitense a Durban e agente della Cia, intervistato prima di morire dal regista John Irving che ha realizzato un film ‘Mandela’s Gun’ presentato a Cannes, come scrive il Sunday Times .
Rickard ha raccontato di essere stato coinvolto direttamente nell’operazione e spiegò che all’epoca la Cia credeva che Mandela fosse “completamente sotto controllo dell’Unione Sovietica”.
A Langley temevano che il grande statista sudafricano “avrebbe potuto incitare una guerra in Sudafrica in cui gli Stati Uniti sarebbero potuti essere coinvolti. Ci trovavamo sull’orlo (del precipizio) e doveva essere fermato ed io l’ho fermato”.
Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo, 18 luglio 1918 – Johannesburg, 5 dicembre 2013) è stato un politico e attivista sudafricano, presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999. Antagonista, con il predecessore Frederik de Klerk, dell’apartheid e insieme a questi insignito del premio Nobel per la pace nel 1993,[3] Mandela fu il primo presidente sudafricano non bianco a ricoprire tale carica; attivista per i diritti civili e avvocato, aveva scontato 27 anni di carcere per la sua opera di lotta al segregazionismo razziale.
Mandela venne liberato nel 1990 e venne eletto presidente dal 1994 al 1999. Morì nel 2013 a 95 anni. Rickard, agente Cia fino al 1978 è morto a Marzo due settimane prima di parlare con Irvin. La Cia non ha commentato la notizia.