Il supercomputer Watson, il sistema di intelligenza artificiale in grado di rispondere a domande, di cui già Umbria e Cultura si è già ampiamente occupata, ha dato un’ulteriore prova delle sue capacità in campo medico.
Grazie alla diagnosi di questo supercomputer realizzato da IBM, ottenuta dopo appena dieci minuti, i medici dell’università di Tokyo hanno potuto applicare una nuova terapia, dopo che le precedenti si sono rivelate del tutto inefficaci, ad una donna affetta da una rarissima forma di leucemia.
Il database di Watson, con oltre 20 milioni di casi, ha permesso di correggere la diagnosi dei medici di leucemia mieloide acuta in una forma di leucemia ancora più rara.
La nuova terapia adottata sembra finora dare i risultati sperati.
Giulio Pocecco