Domenica 12 agosto, alle 21,15, con Enea e Didone ultimo appuntamento della Stagione del Teatro Romano di Gubbio.
Iaia Forte e Tommaso Ragno, che da tempo e con grande maestria lavorano insieme alla rilettura dei classici, hanno in questa occasione eseguito un accurato lavoro drammaturgico dei canti II, IV e VI dell’Eneide di Virgilio, per farci rivivere, tra musica e parole, la vicenda in cui si canta la delicatezza dell’amore tra Enea e Didone.
Lo spettacolo inizia con un flashback, quando Enea, nell’Ade, incontra la sua amata Didone ormai morta. Da quel momento inizia il ricordo della loro storia, dell’incontro mancato tra Didone, la pulcherrima donna bionda, fondatrice di una città che i greci hanno odiato e combattuto e i romani cancellato dalla faccia della terra, ed Enea, profugo, migrante su una nave, eroe della pietas, in nome della quale le sofferenze dei singoli sono trascurate in quanto passaggi obbligati verso il compimento della volontà divina.
Iaia Forte e Tommaso Ragno utilizzano una lingua alta e poetica, di grande forza evocativa, una lingua che, pur venendo dal passato, appartiene ancora profondamente a quel paese che “I Greci chiamano Esperia, che gli eroi Enotri abitarono e che i suoi discendenti hanno chiamata Italia”, terra della bellezza e del mito.