Arriva in libreria, dopo 19 anni di studi e ricerche, il catalogo generale ragionato delle opere del pittore macchiaiolo Telemaco Signorini. Tanto è servito per il reperimento e la consultazione delle oltre 1100 lettere trascritte o citate e per la pubblicazione degli altrettanti dipinti che ricostruiscono l’intero excursus artistico del pittore ribelle e rivoluzionario, considerato il padre della “macchia”. 380 pagine di testi storico-critici introducono un tomo di 808 pagine, nelle quali si ridefinisce completamente la biografia del pittore attraverso l’analisi dell’epistolario edito e inedito, a partire dalle lettere dal campo di battaglia inviate al padre, ai familiari e ai compagni d’arte nel corso del secondo ‘800. Una pubblicazione attesa da più di un secolo, questo il tempo trascorso dalla morte del maestro fiorentino nel 1901, alla quale sono seguiti numerosi saggi e mostre antologiche.
Il Catalogo generale ragionato di Telemaco Signorini, è una rigorosa e completa catalogazione dei dipinti, sulla base di una approfondita e aggiornata ricerca biografica. Per la prima volta, a seguito di estesissime ricerche e acquisizioni documentarie, è stato possibile classificare in una chiara e definitiva monografia, tutte le opere autentiche del famoso macchiaiolo che, al pari di Giovanni Boldini, fu molto imitato e falsificato.
Un monumentale lavoro di analisi e documentazione mai tentato in precedenza, reso possibile, grazie all’autorevolezza e l’esperienza del suo autore, lo storico dell’arte ottocentista Tiziano Panconi, fra i nomi più noti della critica d’arte italiana, già firmatario di decine di pubblicazioni, fra le quali il catalogo generale ragionato di Giovanni Boldini, edito da Edifir nel 2002.
Telemaco Signorini (1835-1901) fu avviato alla pittura dal padre Giovanni, studiò all’Accademia di Firenze per poi dedicarsi dal 1854 con O. Borrani alla pittura en plein air; brillante polemista, fu tra i più accesi ispiratori del gruppo di artisti che si riuniva al caffè Michelangiolo a Firenze. Dopo aver partecipato come garibaldino alla campagna del 1859, si recò con V. Cabianca e C. Banti a La Spezia, dipingendo dal vero con effetti fortemente chiaroscurali. Con D. Martelli nel 1867 fondò il Gazzettino delle arti del disegno e si unì al gruppo dei pittori di Piagentina, mentre le sue opere, di un pungente verismo, suscitavano vivaci polemiche. Esponente di spicco del gruppo dei Macchiaioli, dal 1868 alternò lunghi soggiorni in Liguria e in Toscana a frequenti viaggi in Francia, in Scozia e in Inghilterra dove riscosse notevole successo. Nel 1893 pubblicò i suoi numerosi scritti e ricordi in Caricaturisti e caricaturati al Caffè Michelangelo, 1849-1866.