Tempio del Brunello: per scoprire l’anima di Montalcino si parte da qui

tempio del brunello

Torna alla fruibilità dei cittadini e degli ospiti l’antico complesso di Sant’Agostino, luogo identitario di Montalcino e ora, grazie all’apertura del Tempio del Brunello, anche punto di partenza per scoprire la città e il suo territorio.

E’ stato presentato lo scorso venerdì alla stampa il “Tempio del Brunello” a Montalcino, ennesima perla custodita all’interno del complesso di Sant’Agostino insieme alla splendida chiesa trecentesca, la collezione del Museo di Arte Sacra e quella del Museo Archeologico ipogeo.

L’Oro di Montalcino non è solamente il celeberrimo Brunello, il Sangiovese in purezza divenuto sinonimo della grande tradizione vinicola italiana, ma anche l’arte, la religione e il territorio di cui è espressione, risultato di una cultura millenaria che va conosciuta al pari del grande vino.

“Dopo un periodo di chiusura e di abbandono – racconta il sindaco Silvio Franceschelli -, dopo essere stato nel corso del tempo convento, seminario, scuola e casa di riposo, il complesso di Sant’Agostino torna a riaprire le sue porte al pubblico, al termine di un restauro iniziato nel 2012”.

La produzione del Brunello e l’unicità del suo territorio sono il risultato di radici culturali profonde, delle quali il Tempio del Brunello vuole essere il cuore pulsante, la porta di ingresso, il punto di partenza per un’esperienza vera ed immersiva che inizia con un’esperienza virtuale per poi tramutarsi in contesto reale, vissuto in concreto da tutti coloro che vorranno conoscere Montalcino nella sua essenza più autentica.

La chiesa di Sant’Agostino, sorta nel 1300 a gloria dell’ordine agostiniano, presenta una serie di affreschi, dei quali molti brani sono andati purtroppo perduti, alcuni dei quali di assoluto rilievo, come quelli dell’abside con le storie di Sant’Agostino realizzati da Bartolo di Fredi, esponente della pittura senese del ‘300 al quale, sottolinea con campanilismo tutto senese don Enrico Grassini, si sarebbe ispirato Benozzo Gozzoli, pittore di scuola fiorentina del ‘400, nella realizzazione dell’abside della chiesa di San Francesco a Montefalco.

Dal primo chiostro del complesso, dove fanno bella mostra i prodotti tipici che il territorio di Montalcino offre quali miele, zafferano, olio tra gli altri, oltre al già citato Brunello, si accede alle collezioni di Arte Sacra e del Museo archeologico: la collezione di Arte Sacra custodisce statue lignee di pregio e una grande terracotta policroma di Luca della Robbia, oltre alla splendida Madonna della Misericordia dalla cui veste è stato tratto il logo distintivo dell’Oro di Montalcino, mentre la piccola ma suggestiva collezione del Museo Archeologico conserva una serie di reperti degli antichi insediamenti in Montalcino fino all’età etrusca.

Sempre nel primo chiostro è possibile fruire della prima esperienza virtuale: “In volo”. Si indossano i visori e si parte per un volo sopra i tetti e le campagne di Montalcino, i cui colori cambiano con il cambiare delle luci, dall’alba al tramonto.

Dal secondo chiostro si accede al Tempio del Brunello: un rumore di macchina imbottigliatrice ci accoglie mentre scendiamo nel cuore del tempio e del territorio dove possiamo conoscere i Quattro Pilastri sui quali si erge la cultura di Montalcino: una serie di schermi e teche sulle pareti ed il pavimento ci conducono subito del mondo del Brunello, nella sua culla, nel territorio, nella tecnica di vinificazione e nel racconto della comunità che lo produce. Si passa poi alle Voci del Brunello, con il racconto di chi ha dedicato la vita alla sua produzione e promozione. Si può essere protagonisti e lasciare un segno nella terra del Brunello grazie ad ArtWall, esperienza artistica interattiva per creare il proprio quadro con i colori del territorio. Ultima stanza è Calix: in un abbraccio in video mapping le mura e gli archi a sesto acuto prendono vita per tradurre l’esperienza in arte e rendere il visitatore protagonista e parte della storia del Brunello e del suo territorio.

Tutto ciò per raccontare l’antico con mezzi nuovi, per promuovere un turismo lento e di qualità dove vino, gastronomia, territorio costituiscono un’esperienza unica ed immersiva, dove i valori e le emozioni sono la sintesi di arte, cultura e tradizioni.

Benedetta Tintillini

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