Quasi tutti sono giovani, molti con un diploma in tasca. Ma tutti faticano a coniugare il pranzo con la cena. Gli innumerevoli zemidjan, conducenti di moto-taxi di Lomè, la capitale del Togo, fanno parte di questi dimenticati della crescita economica in un paese in cui la povertà endemica alimenta forti tensioni sociali.
Il Togo, Stato dell’Africa Occidentale che si affaccia per un breve tratto sul Golfo di Guinea, è grande più o meno come Piemonte e Lombardia messe insieme ed è abitato da poco più di sei milioni di abitanti. È indipendente dal 1960 ma il 40% della popolazione vive con meno di 1,15 euro al giorno.
Messo all’indice per anni dai grandi creditori internazionali, oggi il Togo vanta una crescita economica annua del 6%, ma la miseria resta uno spettro concreto per la maggioranza della popolazione e la disoccupazione sconvolge i progetti dei giovani.
Nel centro della capitale, una quindicina di conducenti di moto-taxi aspettano i clienti all’ombra dell’improbabile riparo di un tetto di latta. La professione di “zemidjan”, o più semplicemente “zem”, viene spesso praticata come secondo lavoro.
Le moto non sono di loro proprietà. Le pagano a rate, il doppio del loro valore.
“Quando ho perso il lavoro” racconta uno di loro, “ho cercato ovunque un altro posto ma non ho trovato nulla. E non posso certo lasciare la mia famiglia morire di fame. Sono obbligato a fare qualsiasi cosa, perciò mi sono buttato in questo lavoro”.
La paga è minima, circa 7 euro e mezzo al giorno di media, da cui bisogna dedurre 6 euro, la metà per il proprietario della moto, l’altra per il carburante. E a volte bisogna ricorrere alla cassa comune di solidarietà per portare un euro e mezzo a casa la sera.
La maggior parte degli zem ha vent’anni, non c’è da stupirsi in un paese in cui tre quarti degli abitanti hanno meno di 35 anni e dove la popolazione raddoppia ogni quarto di secolo. Il futuro del Togo è diventata una corsa di velocità tra il ritmo di modernizzazione della società e la capacità di includere i giovani nello sviluppo. Il rischio è l’esplosione sociale con esiti devastanti.
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