Traiano: l’imperatore romano era originario di Todi

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Il grande imperatore Traiano, destinato a passare alla storia come l’Optimus Princeps, era originario di Todi. Difende questi natali lo scrittore Mirko Rizzotto nel suo libro appena pubblicato “Traiano, il migliore imperatore di Roma. Una biografia militare”.
Le righe approfondite di questo breve saggio affrontano la storia dell’imperatore adorato dai romani per le sue battaglie, salito sul trono imperiale di Roma nel 98 d.C. e distintosi in moltissimi campi, dall’edilizia alla giurisprudenza al sociale, oltre all’amore per l’arte e per la cultura, tanto da essere definito nel tempo e nella memoria “il migliore degli imperatori”.
Eppure di Traiano e della sua vita a Roma o in battaglia non si sa molto dalle fonti ufficiali, perché i suoi contemporanei ritenevano che fosse così famoso da non essere necessario mettere per iscritto la sua infanzia e la sua adolescenza, il tempo trascorso prima di diventare soldato.
Il libro di Mirko Rizzotto ne ricostruisce appunto la persona, la vita, le campagne militari, le grandi conquiste ed è edito da Graphe.it, casa editrice indipendente di Perugia con oltre 18 anni di buone letture.
In particolare, nel primo capitolo Mirko Rizzotto restituisce con chiara documentazione le sue origini. Marco Ulpio Traiano nacque nella città spagnola di Italica (l’odierna Santiponce, a otto chilometri da Siviglia) il 18 settembre del 53 d.C., in seno a un’antica famiglia di coloni di origine umbra, gli Ulpii, che traeva le sue remote origini da Tuder, l’attuale Todi.
«Recentemente diversi studiosi spagnoli hanno contestato con forza quest’origine umbra della gens di Traiano – scrive l’autore Mirko Rizzotto –, adducendo per tale obiezione diversi motivi che si basano, in ultima analisi, sulla convinzione che la lezione della parola Tuder, nei manoscritti, non sia altro che una corruzione per urbe Turdetana, termine che indicherebbe una regione ispanica, che nulla avrebbe a che fare con l’Umbria; a ciò si aggiungono altre interpretazioni di specifici passi di Aurelio Vittore, Cassio Dione, etc. che in definitiva delineerebbero una famiglia Ulpia completamente spagnola, romanizzatissima certo, ma senza legami diretti con l’Italia. Tale interpretazione, per quanto oggettivamente ben argomentata, ha il campanilistico difetto di gettare semplicemente alle ortiche secoli di importanti indizi e una lunga e consolidata tradizione che vuole la famiglia del futuro imperatore ben radicata sul suolo umbro, con il quale, del resto, non interruppe mai completamente i propri legami. Le iscrizioni ritrovate in Umbria – e nella stessa Todi – sono molto esplicite: esse non solo testimoniano la presenza di una gens Ulpia, ma garantiscono perfino sulla presenza di un Traio e non possono essere ignorate, che la cosa piaccia o meno ai moderni studiosi iberici».
Secondo gli studi di Rizzotto, gli Ulpii lasciarono Todi tra il II e il I secolo a.C., attratti dalla prosperità crescente di Italica e dalle opportunità di arricchimento che essa pareva offrire, diventando così una famiglia facoltosa.
“Traiano, il migliore imperatore di Roma” ricostruisce quindi, nel modo più documentato possibile, le vicissitudini di questo grande imperatore originario della famiglia Ulpia, per cercare di capire quanto fu originale il suo genio tattico e quanto invece gli derivò dalla già poderosa macchina militare romana che si trovò a manovrare e dirigere.
Mirko Rizzotto è nato a Cologna Veneta, provincia di Verona, nel 1976. Laureato in Storia romana all’Università di Padova, è insegnante di Italiano e Storia nell’istituto comprensivo statale del proprio paese natale dal 2004. È stato conservatore e poi collaboratore alla didattica nel Museo Civico Archeologico di Cologna Veneta. Ha collaborato come redattore della rivista di bizantinistica Porphyra, diretta da Nicola Bergamo. È direttore editoriale di varie collane per una casa editrice patavina e collaboratore con l’editore statunitense ABC-Clio (California). Con Graphe.it edizioni ha pubblicato: Menandro il conquistatore (2017), Attila l’Unno (2019), Artù (2021) e, ora, Traiano, il migliore imperatore di Roma.

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