In occasione della terza giornata nazionale della prevenzione dei tumori del cavo orale promossa da AOOI (Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani), l’ospedale di Terni il 22 settembre apre alla cittadinanza gli ambulatori del reparto di Otorinolaringoiatria diretto dal dottor Santino Rizzo (secondo piano) per visite gratuite del cavo orale. Le visite, che consistono nell’ispezione del cavo orale e nella palpazione del collo, si svolgeranno dalle ore 10,30 alle 18 preferibilmente previa prenotazione al numero telefonico 0744205039, al fine di consentire un’organizzazione migliore e una gestione più fluida delle persone che si presenteranno.
Il carcinoma del cavo orale, che comprende lingua, gengive, guance, pavimento della bocca, palato e labbra, ha un’incidenza piuttosto alta in Italia che registra ogni anno dai 4 ai 12 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, in base ai fattori di rischio prevalenti nelle varie aree geografiche. Tra i fattori di rischio che possono provocare l’insorgenza di questo tipo di tumori rientrano il vizio del fumo, l’abuso di alcol, la scarsa igiene orale, l’infezione da Papillomavirus, il Lichen ruber planus, i microtraumi cronici della mucosa della bocca dovuti alle protesi dentarie, l’eccessiva esposizione al sole e una dieta povera di frutta e verdura.
“Se si è soggetti a uno o più fattori di rischio – sottolinea il dottor Santino Rizzo – le visite otorinolaringoiatriche periodiche, che sono semplici e non invasive, sono fortemente raccomandate a scopo preventivo e per consentire una diagnosi precoce di questo tipo di carcinoma. Basti pensare che su un totale di 310 visite effettuate nelle due precedenti edizioni della Giornata AOOI (130 nel 2015 e 180 nel 2016) il 20% dei pazienti valutati ha presentato lesioni patologiche che hanno richiesto ulteriori accertamenti diagnostico-terapeutici. Solo la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo delle lesioni hanno impedito la progressione della malattia, consentendo la completa guarigione nella quasi totalità dei pazienti”.
Una diagnosi precoce, infatti, rende possibile intervenire con una chirurgia conservativa, evita trattamenti demolitivi e invalidanti e aumenta la sopravvivenza senza malattia fino all’80% dei casi.