In diciassette anni (1990-2007) i pazienti che hanno sconfitto il cancro nel nostro Paese sono aumentati del 18% (uomini) e del 10% (donne). Percentuali che collocano l’Italia al vertice in Europa per numero di guarigioni, soprattutto nei tumori più frequenti come quelli del colon, del seno e della prostata. Nel 2015 però sono previste nel nostro Paese 363mila nuove diagnosi.
Sono i dati presentati dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) al XVII Congresso nazionale della società scientifica a Roma. Le nuove armi come l’immuno-oncologia non sono però ancora conosciute dagli italiani: per il 41% non esistono terapie efficaci, la maggioranza (54%) ritiene che si debba ancora parlare di male incurabile e il 72% non ha mai letto nulla sull’immuno-oncologia. Sono i dati del sondaggio su quasi 3.000 cittadini condotto lo scorso settembre dall’Aiom e presentato al congresso. “Il 60% dei pazienti guarisce – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom -. Un risultato raggiunto anche grazie a terapie sempre più efficaci. E l’immuno-oncologia, che stimola il sistema immunitario contro le cellule malate, ha aperto una nuova era nel trattamento.
È importante migliorare il livello di consapevolezza sulle nuove frontiere della lotta al cancro, anche al di fuori dei mezzi di comunicazione tradizionali. Per questo l’Aiom sbarca sui social network, con una pagina Facebook e un profilo Twitter (@AIOMtweet)”. Oggi il 41,7% gli italiani (4 su 10) ricorre alla Rete per leggere notizie sulla salute – ricorda l’Aiom – Il 50,3% dell’intera popolazione è iscritto a Facebook (il 77,4% degli under 30) e il 10,1% usa Twitter (Censis). Queste percentuali aumentano in maniera esponenziale fra i pazienti oncologici e i loro familiari: più dell’80% infatti si informa sul web anche sulle terapie innovative o per condividere la propria esperienza.
“È forte la sete di conoscenza – continua Pinto – Come emerge dalla nostra indagine, il 74% dei cittadini vorrebbe ricevere più informazioni su come prevenire la malattia e sulle nuove terapie. L’uso dei social network ci permetterà anche di contrastare i falsi miti che circolano online sui tumori. Questo è possibile solo andando nei ‘luoghi’ dove nascono e crescono queste informazioni sbagliate”.