di Giulio Pocecco
L’Università di Perugia è presente con un suo team, l’UniPg Racing Team, ormai da 7 anni, nella Formula SAE Student, una competizione fra monoposto interamente progettate e realizzate da studenti, alla quale aderiscono università di tutto il mondo.
Tale progetto prevede il coinvolgimento, attraverso delle selezioni, di ragazzi provenienti da diversi ambiti che, in base alle loro competenze, prestano la loro attività nei 5 reparti nei quali è suddivisa la squadra corse: Telaio, Motore, Aerodinamica, Elettronica, Business Plan e Comunicazione senza dimenticare le Risorse Umane, la cura delle quali è essenziale, anche attraverso l’attività di team building, vista la provenienza da diverse facoltà dei componenti e la necessità di fare squadra.
Il team attuale è formato da una sessantina di elementi che, una volta ereditato il prototipo RB 18 e valutati i feedback durante le prove dell’anno precedente, si concentreranno sulla risoluzione delle criticità dando vita alla RB 19.
La RB 18 ha già dato notevoli soddisfazioni al team. A Barcellona, sul circuito di Mont Melo (dove corre anche la F1), ha gareggiato con altri 70 team provenienti da tutto il mondo, molti dei quali forti di budget molto più alti; nonostante questo il team dell’UniPg ha ben figurato, soprattutto nel business si è classificato nono su 70. Altre gare attendono la RB 18, che ha in programma di partecipare agli appuntamenti di Varano (Italia) ed in Austria, oltre ad ulteriori prove su strada da effettuare a Magione, per ricavare ulteriori dati dalla telemetria e dalla sensoristica che permetteranno di correggere alcuni errori progettuali.
I due appuntamenti tra Austria e Italia implicheranno un notevole ulteriore impegno, a causa dei regolamenti diversi che costringeranno, tra una gara e l’altra, ad adeguare la macchina a seconda delle richieste.
Nessun aiuto esterno è concesso tranne quello “materiale” offerto dagli sponsor: grazie a loro i ragazzi possono avere a disposizione il materiale necessario per la realizzazione del prototipo o le tecnologie per lavorare le singole parti, dal telaio alla scocca.
Generalmente il lavoro parte dalla progettazione pura: disegni, simulazioni, controllo resistenza e affidabilità, per poi passare alla fase realizzativa. Si prendono contatti con gli sponsor, si mandano i pezzi in lavorazione e poi si assembla il tutto partendo dal telaio fino agli ultimi dettagli. Non secondario è l’aspetto della produzione e commercializzazione del mezzo, un business plan per un ipotetico mercato di riferimento deve accompagnare le scelte ingegneristiche al fine di ottimizzare il rapporto costo – beneficio. Ogni reparto ha un proprio obiettivo anche se il lavoro deve necessariamente procedere in parallelo.
Il punto di debolezza del prototipo UniPg si è rivelato anche il suo punto di forza: la RB 18 ha un ottimo rapporto qualità prezzo. La disponibilità limitata del budget ha implicato delle soluzioni progettuali che altri team invidiano.
Sicuramente per i ragazzi è un impegno notevole che si affianca allo studio. Impegno che permette di mettere in pratica la teoria appresa in aula e di approfondire aspetti che altrimenti resterebbero oscuri, oltre a sperimentare l’impostazione gerarchica del lavoro con un team leader, i capi reparto, la divisione dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità.
Il progetto formula Sae nasce proprio per aiutare i ragazzi al cambiamento tra università e lavoro in azienda, oltre a creare punti di contatto tra domanda e offerta di lavoro.