“Vincere la pandemia: giovani, digitale e nuovi modelli peer-to-peer” è questo il titolo del convegno che si è tenuto nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri di Perugia organizzato nell’ambito dell’insegnamento di sociologia del corso di laurea in comunicazione internazionale e pubblicitaria. Molto interessante è stata la tavola rotonda alla quale hanno partecipato l’assessore comunale all’educazione scolastica, Gianluca Tuteri, Fabrizio Fornari, dell’Università di Chieti – Pescara e Fausto Dominici, vicepresidente Federazione Nazionale Insegnati.
“Il covid ha inciso nella nostra vita in maniera diversa – ha detto Tuteri – a secondo dell’ambiente, della capacità di adattamento e della genetica. Depressione e ansia sono le conseguenze che hanno inciso di più nel post pandemia, ma anche questi sono fattori che dipendono dalla genetica, la pandemia potrebbe essere stata il fattore scatenante in chi magari aveva una situazione latente di ansia e depressione. La privazione della condivisione, dello sport, elemento che unisce impegno, esercizio, confronto, esperienza di sconfitta o vittoria, hanno portato a squilibri nei ragazzi.
La famiglia è sempre l’elemento più importante per il giovane che ha bisogno di regole più di quanto lui stesso immagini, le rifiuta ma da queste trova sicurezza. Il genitore deve essere il punto fermo a cui fare riferimento non un amico.
Uno studio scientifico ha studiato il valore del pranzo in famiglia scoprendo che questo è un’ azione preventiva nei confronti dell’abuso di sostanze, durante il pranzo si litiga si urla ma questo dimostra al ragazzo che lui è al centro e che è fra persone che gli vogliono bene. Purtroppo assistiamo ad una crisi di modelli di riferimento”.
Fausto Dominici ha spiegato che “la pandemia ha fatto fare un salto digitale alla scuola che è arrivata alla Dad in poco tempo dimostrando la competenza digitale rafforza un insegnamento di alto livello ma non compensa un insegnamento di basso livello”.
L’iniziativa nasce nell’ambito dell’insegnamento di sociologia del corso di laurea in comunicazione internazionale e pubblicitaria della stranieri quando è stata condotta un’indagine, nell’arco del 2020 e 2021, volta ad individuare quali risorse i giovani abbiano messo in campo per reagire alle difficoltà indotte dalla pandemia.
Lo studio ha comportato il coinvolgimento delle Scuole Superiori sul modello ‘peer-to-peer’, una metodologia in base alla quale alcuni membri di un gruppo vengono formati per svolgere in esso il ruolo di educatore nei riguardi di loro coetanei. Il gruppo di pari, infatti, costituisce per gli adolescenti un contesto imprescindibile per la costituzione della propria identità: gli altri fungono da agenti di socializzazione e consentono a ciascun membro della comunità di mettersi alla prova, confrontandosi e aprendosi al dialogo e all’ascolto. Nel convegno sono stati discussi metodologie e strumenti di risposta a problematiche sociali contingenti, insieme a nuovi modelli interdisciplinari di costruzione di comunità di aula in tempo di DAD.
L’iniziativa è stata curata di Donatella Padua.
Donatella Binaglia