Visitabile fino al 22 gennaio prossimo al Metropolitan Museum di New York, la mostra dedicata al più grande seguace francese di Caravaggio: Valentin de Boulogne.
Noto solo agli appassionati di Caravaggio, Valentin de Boulogne, nonostante sia considerato uno dei più importanti artisti del centro Europa nel 17 secolo, e uno dei più innovativi artisti nel campo della pittura naturalistica, è ancora pressoché sconosciuto al grande pubblico.
Nei primi anni del XVII secolo Roma era considerata la capitale culturale d’Europa, nella città papale affluivano molti artisti francesi, spagnoli, tedeschi che trassero ispirazione dalla sua vivacità artistica e culturale.
Valentin, nato il 3 gennaio 1591 non molto lontano da Parigi, nel piccolo paese Coulommiers, figlio di un pittore e vetraio, con un fratello anch’esso pittore, arriva a Roma con il grande sogno di farsi un nome in ambito artistico.
Catturato dal fascino della pittura di Caravaggio, celebre per una pittura dal vero, senza schizzi preparatori, dei modelli osservati avvolti da una luce evocativa di impatto drammatico, Valentin riproduce scene di matrimonio, musici, scene di taverna o ritrae chiromanti. Della sua limitata produzione, a causa della sua morte prematura a 41 anni, la massima espressione della sua arte è l’impressionante “Allegoria dell’Italia” costudita presso l’Istituto Finlandese di Roma.
Dal 1973, anno in cui si tenne l’ultima mostra sui caravaggeschi, quella del Metropolitan è la prima mostra interamente dedicata a Valentin de Boulogne, ed è composta da 60 opere provenienti da Roma, Madrid, Londra, oltre all’intera collezione di proprietà del Museo del Louvre.
Le opere di Valentino da Bologna hanno rappresentato un punto di riferimento per tutti i pittori realisti del XIX secolo, da Courbet a Manet, affascinati dalla grande umanità delle sue figure malinconiche.
di Giulio Pocecco