Tutto esaurito per lo spettacolo di Valerio Aprea “Gola e altri pezzi brevi” andato in scena nell’ambito dell’edizione 2021 del Todi Festival.
E’ stato il suggestivo chiostro di San Fortunato ad ospitare, nell’ambito del Todi Festival, lo spettacolo di Valerio Aprea “Gola e altri pezzi brevi”, una serie di monologhi tratti da testi del compianto Mattia Torre.
Lo stile interpretativo di Aprea è unico, capace di trasmettere tutta l’ironia, l’apparente superficialità, la profonda consapevolezza di chi, dotato da enorme capacità di analisi di ciò che ci circonda, descrive con uno stile unico pregi e difetti di noi italiani.
Mattia Torre ci ha lasciato troppo presto. Siamo rimasti così orfani di uno spirito critico unico del suo genere, di un talento puro, di una persona che, anche nel periodo più buio della propria vita, è riuscito a vedere il suo lato ironico.
Penso anche a “La linea verticale”: alla capacità di trovare il lato umoristico e beffardo della realtà, perfino da paziente con una diagnosi infausta, all’interno di un ospedale. Un approccio eroico con la realtà, oserei dire, quello di Mattia Torre, che ammiro enormemente, sapendo quanto sia duro fare fronte con coraggio e dignità ad una malattia seria.
Da questo punto di vista credo che il dono dell’ironia che aveva Mattia Torre sia stata forse anche lo strumento per darsi forza e affrontare la realtà, ed in questo può essere solo un esempio da seguire, cercando, anche nella peggiore delle situazioni, il lato comico e “leggero”, persino di fronte alla morte.
Valerio Aprea, attraverso i testi di Torre, ha mostrato al pubblico uno specchio dove ogni spettatore si è visto riflesso e ha riso di sé stesso, in un gioco nel quale il protagonista non è chi recita, ma chi ascolta, e l’attore, grazie al suo talento, si mette al servizio del testo che propone.
Benedetta Tintillini